MANDURIA. “Un rifiuto vi seppellirà”

Intervento congiunto dei movimenti civici Manduria Migliore e Federcivica

Crediamo non ci sia metafora maggiormente rappresentativa del molteplice, continuo e pervicace fallimento dell’Amministrazione Pecoraro di ciò che è oggi e da giorni ormai sotto gli occhi di tutti noi.

Manduria e le sue strade, i suoi marciapiedi, le sue marine sono seppelliti da cumuli di rifiuti di ogni genere, come mai a memoria d’uomo era accaduto e la responsabilità di tutto questo ricade, ancora una volta, su chi si è proposto di amministrare, millantando capacità e competenze che, oggettivamente ed inconfutabilmente, non ha.

Anche in questo frangente chi ci amministra non ha mancato di dimostrare quanto non abbia alcuna idea di cosa significhi richiedere ed ottenere la collaborazione fattiva dei cittadini, intervenendo, come suo solito, con paternali, diktat e minacce ed il risultato è più che visibile.

Se per le marine infatti si potrebbe sostenere che non c’è nulla di nuovo sotto il sole, poiché si sono ritrasformate, subito dopo la fine dell’estate, in quello che erano già prima ovvero discariche a cielo aperto, una vera e propria terra di nessuno dove vige solo la legge del più incivile. Che fine abbiano fatto le millantate foto-trappole non è dato sapere allo stato attuale, né se siano mai entrate in funzione ed abbiano portato all’emissione di alcun verbale agli sporcaccioni.

Nulla si sa nemmeno delle tanto declamate guardie ambientali per cui ci si era scomodati a fare apposito regolamento. Quello che si sa di certo è che migliaia di buste occupano ogni angolo di quelle che dovrebbero essere località turistiche e che si vorrebbero proporre come mete anche destagionalizzate, figuriamoci.

Sul territorio cittadino siamo invece all’apoteosi dell’assurdo, in quanto una raccolta differenziata che procedeva piuttosto male, ma che lasciava in fondo le strade libere dall’immondizia la si è riuscita a trasformare in un vero e proprio girone dantesco.

Cittadini e titolari d’impresa si trovano infatti da giorni e giorni a lottare contro spazzatura che non viene ritirata dagli addetti poiché viene letteralmente etichettata come “rifiuto non conforme”, rifiuto che, si tiene a precisare, identicamente differenziato e depositato fino a pochissimo tempo fa, veniva correttamente ritirato.

Questa stretta nei controlli operati dall’Amministrazione che, probabilmente, credeva così di migliorare i cattivi dati di raccolta differenziata, ha invece portato a far sprofondare il paese in una gigantesca discarica, con tutti i rischi sanitari ed igienici del caso. Ora si minaccia addirittura di far presenziare la Polizia Locale all’operazione di ritiro rifiuti in modo da elevare immediatamente verbale ai supposti “criminali” che hanno non correttamente differenziato.

Siamo del parere che questo modo d’agire sia un chiaro vademecum su “cosa non fare quando si amministra una città”, perché nulla si può pensare di ottenere passando immediatamente alle maniere forti, senza aver tentato in alcun modo di educare, convincere ed agevolare la cittadinanza ad un corretto conferimento.

Occorrerebbe anzitutto una nuova campagna informativa, anche alla luce delle variazioni dei modelli di raccolta; per intenderci, mentre prima la plastica “sporca” costituiva indifferenziato, ora l’azienda richiede che venga conferita ugualmente nella plastica; ed ancora, essendo stato introdotto dal 3 luglio scorso il divieto dei prodotti di plastica monouso e plastica oxodegradabile, con la sostituzione di posate, piatti, bastoncini cotonati, cannucce in materiale sostenibile fatto di polimeri naturali da smaltire con l’umido, ciò ha determinato confusione nella raccolta differenziata, per cui era opportuno e necessario informare.

Ora occorrerà pagare fior di quattrini – a carico della cittadinanza – per far smaltire tutti questi rifiuti abbandonati, con ogni conseguenza sui futuri tributi!

Purtroppo da chi non dialoga se non con coloro che appartengono al proprio “cerchio magico”, da chi insulta e tenta di tappare la bocca all’opposizione, e non solo in consiglio, non ci si poteva francamente attendere altro, anche se onestamente non abbiamo mai smesso di sperarlo per il bene della nostra città.  

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