TARANTO. Giovedì sera allo Yachting primo appuntamento de “L’Angolo della Conversazione”

Sarà la scrittrice Gabriella Nobile ad inaugurare giovedì 16 luglio (ore 21, ingresso libero) allo Yachting Club la XVI edizione de “L’Angolo della Conversazione”

La rassegna culturale rassegna culturale patrocinata dal Comune di Taranto e che propone anche quest’anno numerosi appuntamenti grazie al supporto della BCC di San Marzano, la collaborazione della Ubik e della Mondadori bookstore di Via De Cesare e il sostegno di alcuni partner tra cui Programma Sviluppo.

rassegna culturale patrocinata dal Comune di Taranto e che propone anche quest’anno numerosi appuntamenti grazie al supporto della BCC di San Marzano, la collaborazione della Ubik e della Mondadori bookstore di via De Cesare- Taranto e il sostegno di alcuni partner tra cui Programma Sviluppo

Si parte con un libro che narra la storia di una coppia bianca con due figli di colore. Una donna, Gabriella Nobile, si trasferisce a Milano da Taranto e diventa un’agente di fotografi e artisti. Insieme a suo marito decide di adottare Fabien, nato in Congo, e Amelie, nata invece in Etiopia.

E’ una famiglia come tutte le altre eppure l’Italia che l’autrice racconta nel suo libro è attraversata dall’intolleranza, dalla discriminazione e dalla brutalità fisica e verbale, tanto da essere costretti ad aprire gli occhi perché nel nostro paese la minaccia del razzismo non si è mai spenta.

I due figli adolescenti scoprono un giorno di avere la pelle nera, quando vengono ripetutamente insultati per strada e su un autobus. Episodi inquietanti che l’hanno anche spinta a scrivere una lettera pubblica a Matteo Salvini, poco prima delle elezioni politiche di marzo 2018, accusandolo di aver contribuito a creare un clima ostile nei confronti degli stranieri.  Il post di Gabriella è diventato subito virale , con decine di madri che si sono riconosciute nelle sue parole piene di indignazione e coraggio.

L’obiettivo è combattere il razzismo, un fenomeno confinato nel passato e che invece torna a far parte della vita di tutti i giorni. Difendersi da soli, però, è troppo  difficile, per questo la Nobile ha fondato “Mamme per la Pelle” un’associazione no profit di madri italiane e straniere, che siano adottive, biologiche o affidatarie, con lo scopo di tutelare i figli discriminati per le proprie origini e di sostenere le loro famiglie.

Il libro ci costringe ad aprire gli occhi sulla quotidianità della violenza discriminatoria , su quel razzismo che come sostiene lei stessa è stato purtroppo sdoganato e reso lecito. Dialogherà con l’autrice il magistrato Antonio Morelli, che nel corso della sua lunga e proficua carriera è stato anche Presidente del tribunale di Taranto.    

Si parte con un libro che narra la storia di una coppia bianca con due figli di colore. Una donna, Gabriella Nobile, si trasferisce a Milano da Taranto e diventa un’agente di fotografi e artisti. Insieme a suo marito decide di adottare Fabien, nato in Congo, e Amelie, nata invece in Etiopia.

E’ una famiglia come tutte le altre eppure l’Italia che l’autrice racconta nel suo libro è attraversata dall’intolleranza, dalla discriminazione e dalla brutalità fisica e verbale, tanto da essere costretti ad aprire gli occhi perché nel nostro paese la minaccia del razzismo non si è mai spenta.

I due figli adolescenti scoprono un giorno di avere la pelle nera, quando vengono ripetutamente insultati per strada e su un autobus. Episodi inquietanti che l’hanno anche spinta a scrivere un duro post a Matteo Salvini, poco prima delle elezioni politiche di marzo 2018, accusandolo di aver contribuito a creare un clima ostile nei confronti degli stranieri. La lettera di Gabriella è diventata subito virale , con decine di madri che si sono riconosciute nelle sue parole piene di indignazione e

coraggio. L’obiettivo è combattere il razzismo, un fenomeno confinato nel passato e che invece torna a far parte della vita di tutti i giorni.

Difendersi da soli, però, è troppo difficile, per questo la Nobile ha fondato “Mamme per la Pelle” un’associazione no profit di madri italiane e straniere, che siano adottive, biologiche o affidatarie, con lo scopo di tutelare i figli discriminati per le proprie origini e di sostenere le loro famiglie.

Il libro ci costringe ad aprire gli occhi sulla quotidianità della violenza discriminatoria , su quel razzismo che come sostiene lei stessa è stato purtroppo sdoganato e reso lecito.

Dialogherà con l’autrice il magistrato Antonio Morelli, che nel corso della sua lunga e proficua carriera è stato anche Presidente del tribunale di Taranto.

 

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