AGRICOLTURA. L’importanza del fico. Perché non riportare nella nostra economia rurale i ficheti?

AGRICOLTURA. L’importanza del fico. Perché non riportare nella nostra economia rurale i ficheti?

Dario Vinci: “Si creerebbe una filiera occupazionale non indifferente. Insieme all’olivo, e alla vite, il fico è uno degli elementi più caratterizzanti del paesaggio agrario del basso Salento”

Il frutto del fico si presta a molteplici utilizzi: consumo del prodotto fresco, produzione di marmellate per ottimi dolci, produzione di sorbetti e gelati, il fico secco come frutto o dessert.

La vendita del prodotto fresco sta cominciando ad interessare sia i mercati locali, data la richiesta sempre più crescente nel periodo estivo che coincide con la maturazione dei frutti freschi, sia i mercati esterni, in particolare il nord Europa.

Purtroppo c’è difficoltà di reperire il prodotto fresco in quanto ad oggi non esiste una produzione di fico in Italia organizzata a spedire all’estero con trend di qualità. Il frutto del fico si presta molto bene alla produzione di ottime marmellate per gli usi più svariati: dalla confezione in piccoli contenitori per la prime colazioni nelle strutture ricettive alla pasticceria per la preparazioni di dolci e crostate con marmellate di fichi, alle gelaterie più rinomate per la produzione di sorbetti e gelati, alla ristorazione, la marmellata infatti si accosta molto bene ai formaggi sia morbidi che stagionati e semi stagionati.

Il consumo del fico secco, in passato alimento molto utilizzato, oggi è tornato alla ribalta. Il frutto, essiccato in maniera naturale al sole cocente delle calde giornate di agosto, viene farcito con mandorle, cioccolato, cannella, buccia di limone o con la variante mandorla e peperoncino e conservato in vasetti, pronto all’utilizzo.

In pasticceria il fico secco intero, appassito sull’albero, viene glassato con cioccolato fondente. Si creerebbe un indotto occupazionale ed una realtà in tutti i sensi.

Dario Vinci

viv@voce

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