SAVA. Le borracce, i dubbi sulle conformità e Dario IAIA che crede, per davvero, di fare il sindaco

SAVA. Le borracce, i dubbi sulle conformità e Dario IAIA che crede, per davvero, di fare il sindaco

Quando un amministratore non è capace di rapportarsi con i concittadini che la pensano in modo diverso dal suo, ecco le offese!

Sul tema borracce donate agli studenti delle scuole dell’obbligo, questo giornale ha raccolto diverse lamentele di alcuni genitori i quali hanno sollevato molte perplessità. Tra queste l’odore sgradevole e la potenziale non conformità delle stesse.

Che poi oggi su facebook molti solo liberi di esternare i loro dubbi ci sta. E credo anche che un amministratore nel momento in cui viene sollevato un problema deve, o dovrebbe, correre subito ai riapri se qualche dubbio è avanzato. Il garbo e la compostezza non fanno parte dello IAIA, il quale crede di avere dalla sua solo afecionados, con la bava alla bocca, che prendono sempre per oro colato ciò che lui dice.

Infatti, ogni suo post, è subissato da tanti like che lui crede per davvero essere la sua forza. Se ci crede lui, noi non siamo dello stesso parere. Noi crediamo, come d’altronde abbiamo sempre creduto da quel lontano 2004 anno di nascita di Viv@voce, che un amministratore deve mostrare la modestia e la compostezza che il suo ruolo impone. Specie quando alcuni concittadini mettono in risalto un problema che richiede le giuste risposte. Ma non è così. Almeno a Sava.

CE’ SO’ BELLI TUTTE EDDOI. LI STESSI STONNU …

E quindi ci troviamo con amministratori, lo IAIA in testa affiancato dai suoi “gioielli” che al giorno d’oggi si chiamano Giuseppe Saracino, assessore ai Lavori pubblici (detto simpaticamente dal nostro giornale “lu scjiuscettu”) e Mirko Piccolo, assessore all’Ecologia e all’Ambiente (detto simpaticamente dal nostro giornale “Petit Petit”).

Andiamo allu scjiuscettu e quello che dice: “Tuttologi e sapientoni nel web e nulla facenti nella vita reale, qualsiasi argomento che si tratta lor signori esprimono pillole di superfiacilità ed ignoranza”.

Menu mali ca tinimu a tei. Menu mali! Srai ca ci ti perdemmu, comu assessori, sterumu mejii!

Andiamo a “Petit Petit”: ”Per tutti i sapientoni poco informati e spesso privi di istruzione che per puro divertimento diffondono notizie non vere e prive di fondamento”.

Pizza cè sé mparatu! E’ studiatu totta la notti cu faci la frasi. E mbrau!

Quindi abbiamo assessori che credono, per davvero, che il loro ruolo è al di sopra delle parti e da qui credersi di stare su di un livello superiore agli amministrati. E qui c’è il grande errore. Certo sono ordini di scuderia che partono dal denigrare e dall’offendere chi non la pensa come loro. Termini come “poco intelligenti e poco istruiti” o in ultima la frase dello IAIA “raglio d’asino non sale al cielo” non sono edificanti per la nostra comunità. Assolutamente.

Ma registriamo sempre quel classico muro eretto da amministratori incapaci, arroganti e spocchiosi. Per noi è un dato di fatto. Ma credo anche che non è solo l’idea di questo giornale. E allora, il tema ultimo sulle borracce, ha allarmato alcuni genitori. Giustamente. E noi come giornale abbiamo chiesto se queste borracce, made in China, avessero o meno la conformità all’uso.

Un amministratore attento, garbato e sensibile alle lamentele dei genitori o in ultima ipotesi quelle di un giornale, avrebbe allegato i certificati di idoneità delle borracce immediatamente e non solo dopo una decina di giorni che il caso è stato sollevato. E si sarebbe, senz’altro, scusato per non essere stato tempestivo alle domande di questi genitori.

Ma a Sava, nell’intento di questa amministrazione, non esiste. Esiste solo il detto del marchese Del Grillo: “Io so io e tu nò sei un cazzo!”

Ma andiamo di nuovo alle borracce e la loro certificazione che lo IAIA ha pubblicato sul suo profilo facebook (per la cronaca accessibile solo ai “yes men”), per noi ci sono alcuni dubbi su questa certificazione prodotta.

Dubbi che stiamo valutando attentamente. E quando saremo convinti che questi dubbi avranno certezze faremo i nostri passi.

Quando a “raglio d’asino non sale al cielo”, frase dedicata a chi ha sollevato dubbi sulla conformità di queste borracce,  e presumo diretto anche al nostro giornale, la frase la rimandiamo al mittente e al mittente ricordiamo che lui prende 3100euro al mese dal contribuente e come tale deve avere rispetto anche di questo rapporto economico.

Lo IAIA non è il sindaco di se stesso. Lo IAIA, al momento, è sindaco di 17mila abitanti …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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