MANDURIA. “Fiera Pessima. A che punto sta?”

Nota stampa di MANDURIA MIGLIORE, associazione politico-culturale messapica

“Sembra ormai complicato in questa Città affrontare seriamente e serenamente i tanti problemi che l’affliggono, senza scadere nelle accuse ed offese personali reciproche, tuttavia ci proveremo comunque. Vorremmo anzitutto capire a che punto siamo con l’organizzazione della prossima Fiera Pessima, ormai sospesa da due anni, poiché la riteniamo importante al fine del necessario ed urgente rilancio del nostro territorio.

I tempi ormai stringono per la regolare stesura e presentazione di un bando di gara pubblico e, seppure da anni andiamo proponendo la nostra visione del futuro di questa importante manifestazione, crediamo che l’urgenza assoluta sia ora riprenderne il regolare svolgimento. L’unica fiera campionaria di Manduria ed una delle più antiche d’Italia non merita infatti di finire nel dimenticatoio, per quanto certamente le ultime edizioni non abbiano dato il lustro al territorio che tutti noi auspichiamo.

Una volta ripresa la regolarità della manifestazione sarebbe opportuno, con un processo di “pianificazione” che nessuna amministrazione cittadina pare abbia mai conosciuto, portare la Fiera Pessima ad essere quel punto di riferimento che merita di essere, anche con piccoli progressivi cambiamenti che vadano però tutti nello stesso senso. Si dovrebbe per esempio man mano concentrare in un unico padiglione ed in prospettiva limitare la presenza degli stand dedicati alla vendita diretta di vari articoli (casalinghi, abbigliamento ecc.) e contemporaneamente incentivare le attività connesse all’enogastronomia e turismo locale a farsi pubblicità esponendo la propria offerta tutti insieme all’interno di un padiglione all’uopo destinato, che dovrebbe diventare il cuore pulsante della Fiera e degli eventi ad essa connessi.

In particolare, la concentrazione in quattro aree espositive (enogastronomia e turismo – agricoltura – artigianato – commercio) e la riduzione di cubature a esclusivo utilizzo dell’amministrazione renderebbe anche il bando economicamente più allettante e, quindi, renderebbe agevole la partecipazione di aziende serie e pronte ad investire. A tale scopo, per aumentare il numero di ingressi da parte di buyer, si potrebbe ipotizzare anche l’accesso a pagamento, quanto meno nei giorni prefestivi e festivi.

Tutto questo con l’obiettivo di rendere, nel tempo, la nostra Fiera Pessima, nuovamente punto di riferimento in tale ambito per gli operatori ed i privati interessati. Gli eventi ludici – si molto interessanti ma non necessariamente connessi ad una fiera professionale – potrebbero essere invece svolti la sera nel centro cittadino, così coinvolgendo le attività commerciali e la Città intera, facendo sentire la Fiera fortemente connessa al territorio.

Raggiunto questo traguardo importantissimo ed affermata l’importanza della manifestazione si dovrebbe poi pensare alla formazione di un Ente che la possa gestire in maniera stabile, che possa pensare a realizzare nel tempo delle strutture non removibili, che possa moltiplicare gli eventi fieristici nel corso dell’anno dedicandoli a varie iniziative settoriali ed anche culturali, rendendo in tal modo lo spazio fieristico un polo vivo tutto l’anno e trainante per l’economia e la crescita del territorio.

Tutto quanto esposto non è un sogno irrealizzabile, tutt’altro. Si tratta di traguardi perfettamente raggiungibili qualora alla guida delle prossime amministrazioni cittadine si insedi una nuova generazione di amministratori, con le idee chiare su come possa e debba crescere questa Città e dotati della competenza necessaria a realizzarle, senza interessi personali da soddisfare ma mossi solo dalla voglia di vedere finalmente Manduria diventare una città Migliore, come merita”.

 

 

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