SAVA. Cosa cambia con l’entrata in campo della Lega nel nostro paese?

SAVA. Cosa cambia con l’entrata in campo della Lega nel nostro paese?

Piccole riflessioni nel panorama politico locale, senza scordare l’imminente chiusura delle indagini sulla gara d’appalto sulla raccolta differenziata taroccata

Con l’ufficialità data nei giorni scorsi, il nostro paese ha la lista di Salvini. Senz’altro forte dei mille voti presi nelle passate elezioni europee, seconda solo al M5S, comincia a sgambettare e a farsi largo.

Tra i nuovi aderenti a questo progetto, oltre a Luigi Lomartire insignito vicesegretario provinciale, c’è Domenico Gigante già Presidente del Consiglio e attualmente Consigliere comunale. Quest’ultimo lascia la Meloni, Fratelli d’Italia, e aderisce in toto al progetto in terra jonica di Matteo Salvini. Libera il partito della Meloni su Sava e pare che sarà Dario IAIA il nuovo inquilino dei Fratelli d’Italia savese.

Nuova casa di IAIA? A questo punto non sappiamo più quante casacche ha cambiato. Leggendo l’intervista di Luigi Lomartire, fatta nei giorni scorsi sul nostro giornale, la Lega non porterà nessun scossone amministrativo.

Ovvero, non chiederà un assessorato diverso da quello che ha (l’inerme Silvio Bottazzo alle Attività Produttive è in quota Fratelli d’Italia, ndr) e, pare, che starà tranquilla e cheta fino alle elezioni regionali della prossima primavera.

Questa transizione senz’altro porterà a Luigi Lomartire, da politico vaccinato a molte intemperie, a organizzare il movimento nel nostro paese.

Quindi, è una fase di stand by che durerà qualche mese ancora, perché se la Lega a Sava avrà un corposo risultato alla competizione regionale allora in loco si discuterà di una nuova e massiccia rappresentanza in Giunta. Lasciamo alla politica questi balletti.

Ma molti stanno scordando che è imminente la chiusura dell’inchiesta della magistratura tarantina sulla gara d’appalto taroccata fatta nel nostro paese nel passato settembre.

Gli arrestati sono stati tutti posti ai domiciliari. Tamburrano, dopo ben 7 mesi di carcere e in isolamento, è tornato a casa.

Così come il proprietario della ditta che, almeno sulla carta, avevano fatto aggiudicare la gara risultata poi inquinata.

Chiusa l’inchiesta, vedremo il ruolo che hanno avuto i savesi: Dario IAIA, la reggente di Polizia municipale Luigina Soloperto e, pare anche, Mirko Piccolo.

Nel campo delle ipotesi, più probabili, ci sarà uno scossone politico amministrativo.

E da qui, molto probabilmente, ci sarà un terremoto. E vedremo quali saranno le teste che salteranno …

Giovanni Caforio

viv@voce

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