TARANTO. Luce sulla morte di Antonio Stano, il pensionato bullizzato a Manduria

TARANTO. Luce sulla morte di Antonio Stano, il pensionato bullizzato a Manduria

Il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto, Carlo Capristo, il Procuratore dei minori Antonella Montanaro  e Antonio Gaetani commissario della Polizia di Manduria, incontrano la stampa

La notizia ha fatto subito parlare di sé, non solo per il nefasto evento, quanto perché a ridurlo in fin di vita sono state le gesta di giovani,e giovanissimi adolescenti, suoi concittadini di Manduria, che si sono presi gioco di lui, ed ora devono rispondere di quattro reati: tortura, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio e sequestro di persona.

A dover pagare sono, al momento 8 ragazzi, di cui 6 minorenni, e 2 maggiorenni. In realtà al vaglio delle analisi del Tribunale di Taranto, ce ne sarebbero altri, per un totale di 14 ragazzi indagati per la morte del pensionato.

Stano aveva lavorato una vita all’arsenale della città dei due mari, rispettato da tutti, ma finito a vivere solo nel proprio Comune di residenza, quello di Manduria.

Una cittadina che oggi ha un nuovo peso sulla propria coscienza. Un peso dovuto all’indifferenza nei confronti di un uomo che aveva manifestato disagi psichici, e assoluta solitudine.

Il procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto, Carlo Capristo ha spiegato nel corso della conferenza stampa tenutasi in questura, che stanno esaminando una decina di video, estrapolati dalle chat, dai gruppi Whatsapp, che a quanto pare giravano da tempo tra i cittadini.

“Sono state bravate criminali, fatti gravissimi, che delineano una forte noia e cattiveria nei confronti di un uomo che urlava aiuto”. Ha infatti ribadito il procuratore Capristo, sottolineando che “la cosa raccapricciante é stata la condivisione sui social, per cercare un plauso da chi riteneva divertente tutto questo”.

Un silenzio assordante che è stato definito, più volte, il reale motivo della morte di Stano.

Il Procuratore dei minori, Antonella Montanaro, ha poi preso la parola per descrivere nel dettaglio ciò che ha subito il pensionato: “Calci, pugni, insulti, sputi, bestemmie perpetuate nel tempo da questi ragazzi”. Tutto ripreso dagli autori stessi di queste violenze, che come diceva anche Capristo, sono racchiusi in ” video terribili”, ma non solo. Analizzati dalla polizia scientifica ci sarebbero adesso anche audio, inoltrati tramite la famosa app dalla cornetta verde.

” Se ne evince ancora una volta un uso distorto del web, per questo questi giovani, ma non solo, vanno rieducati e recuperati”.

Queste le parole ferme della Montanaro.

A terminare l’incontro con la stampa è stato il dirigente del commissariato di Polizia di Manduria, Antonio Gaetani, che ha spiegato come il 66enne fosse così terrorizzato di aprire la porta ai suoi carnefici, che in un primo momento avrebbe temuto persino di aprire la porta alle stesse forze dell’ordine, che hanno voluto aiutarlo, anche portandogli la spesa, poiché l’uomo ormai allo stremo delle forze, non usciva più neanche di casa per timore di essere pestato, sputato ed insultato dai componenti di questa babygang che ora pagherà un prezzo esemplare, così come richiesto da tutti i presenti, affinché non si ripetano più eventi come questo che lasciano poco spazio alle speranze, lasciando tanta infinita rabbia, per la sorda morte di un innocente.

Francesca Carucci

 

viv@voce

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