Taranto. “DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER IL SINDACO MELUCCI”

Confartigianato, Confesercenti, Cna ed Unsic hanno inteso chiedere un confronto con il Sindaco di Taranto su alcune proposte e richieste finalizzate a mettere al centro le esigenze del mondo artigiano, del commercio, del turismo e dei servizi e delle piccole e medie imprese in generale con sede nel capoluogo

Gli scenari che si prevedevano e che avevamo segnalato negli anni passati si sono purtroppo avverati. Stiamo infatti registrando la temuta forte instabilità economica che si è ripercossa nel mondo del lavoro ed il sistema della piccola e media impresa e dell’artigianato subisce pesantemente l’attuale recessione economica unita alla crisi, tutta tarantina, derivante dal caso ex Ilva.

Tutto ciò ha obbligato le aziende ad un azzeramento degli investimenti, al maggiore ricorso alla cassa integrazione e al licenziamento dei propri lavoratori dipendenti. C’è stato quindi il massiccio utilizzo delle proprie risorse economiche e di quelle del sistema bancario a seguito della lunga vicenda del “dissesto finanziario del Comune di Taranto” prima e dopo per mancati pagamenti dell’ex-Ilva che insieme hanno fatto mancare al sistema economico tarantino la liquidità aziendale prevista.

Riteniamo che il rilancio del territorio ed il suo sviluppo passino attraverso una serie di misure che vedono la partecipazione attiva sia delle associazioni di categoria che delle micro e piccole e medie imprese che esse rappresentano.

Diversi i temi e le richieste che intendiamo avanzare, che sono frutto di un confronto e di un’analisi a stretto contatto con il territorio:

– Abbassamento della pressione tributaria con una ridefinizione delle aliquote dell’IMU e della Tassa Rifiuti;

– Agevolazione dei lavori di ristrutturazione e di riqualificazione del patrimonio immobiliare urbano con incentivi ai proprietari partendo da un censimento dell’esistente per arrivare ad un “Piano per il Rilancio Immobiliare” che affronti la questione degli immobili vetusti ed energivori;

– rilancio dell’edilizia, con un occhio particolare all’applicazione dello scorporo degli appalti con gare sotto soglia (in linea con i princìpi dello Small Business Act) per evitare il sistematico ricorso al subappalto, suddivisione degli appalti per favorire l’accesso alleimprese del territorio;

– Valorizzazione delle imprese locali con l’adozione di un Regolamento per gli “Appalti a km zero”;

– sinergico ed energico contrasto all’abusivismo totale (commerciale ed artigianale);

– risoluzione della situazione parcheggi nel borgo, avviando procedure a breve, a medio e lungo termine anche attraverso la chiara conoscenza delle azione poste in essere dall’amministrazione comunale;

– Piano strategico del Turismo, con la valorizzazione dei “Turismi” che Taranto può esprimere e rafforzare per ottenere una maggiore presenza di visitatori, dalle risorse paesaggistiche e naturali, dal patrimonio storico e culturale e dalla enogastronomia sino alle tradizioni religiose ed alla riscoperta delle tradizioni artigianali;

– sviluppo della zona costiera;

– valorizzazione delle produzioni locali in occasione di eventi e coinvolgimento delle stesse nei circuiti della promozione turistica accanto alle eccellenze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche;

-Individuazione di aree al confine dell’abitato, dove prevedere l’insediamento di attività produttive di servizio alla cittadinanza;

-Sostenere lo sforzo di portare anche la piccola e media impresa tarantina, vista come grande risorsa produttiva ed occupazionale del territorio, all’attenzione delle stazioni appaltanti nei cospicui investimenti pubblici milionari che vedono Taranto come destinazione per i lavori delle bonifiche ambientali, del porto, dell’Arsenale Militare, del nuovo Ospedale.

– mobilità ecosostenibile;

– CIS TARANTO-Città vecchia: crediamo sia urgente ed inderogabile sollecitare Provincia, Regione, Governo e tutti gli Enti interessati a riprendere la strada del confronto sugli stanziamenti per Taranto che ammontano a 1,1miliardi di euro e riteniamo che i 90ml€ stanziati per la Città Vecchiaper la riqualificazione urbana dell’Isola Madre di Taranto siano un’occasione unica sia per la realizzazione della “vision” del Comune di Taranto sia per la fattiva partecipazione delle ns PMI specializzate alla realizzazione dello stesso progetto;

– ZES JONICA- Porto retroportualità: è necessario sollecitare sia il Governo che la Regione Puglia ad intervenire con decisione nella realizzazione delle stesse e soprattutto nel semplificare le procedure finalizzate all’avvio delle ZES che rappresenteranno certamente occasione di crescita e sviluppo per il nostro territorio che continua a perdere appuntamenti internazionali importanti a seguito della non chiara situazione creatasi da decenni;

– STARTUP – COWORKING –SMART CITY, riteniamo quanto mai necessario che anche il Comune di Taranto avvii una riflessione operativa sulla possibilità di realizzare una iniziativa volta a valorizzare le esperienze del nuovo “ fare impresa “ che sta cambiando rapidamente. Il nuovo modo di pensare “l’impresa ed il nuovo mercato del lavoro” offrono l’opportunità di creare nuovi modelli sociali, nuove modalità e stili di vita e di lavoro. Il processo di cambiamento immerso nel mercato globale, utilizzatore delle tecnologie innovative, teso a dare una risposta efficace alle crisi finanziare ed occupazionali, sta dando i propri frutti. Abbiamo dei segnali forti su ciò che potrebbe verificarsi nel futuro in

relazione a fenomeni diffusi come quello delle startup, dei coworking, della sharing economy, dei progetti per la sostenibilità, dei crowfounding e della creazione delle smart cities, dello smart work.

Riteniamo importare evidenziare alcuni numeri che non sempre le amministrazioni conoscono, a cominciare dalla consistenza del tessuto imprenditoriale artigiano, del commercio, dei servizi e del turismo. A tal fine si allegano alla presente alcuni report statistici ufficiali estratti dalla locale camera di commercio dove si evince il dinamismo delle imprese artigiane, del commercio, del turismo e dei servizio ubicate nel territorio comunale.

In una città capoluogo, seppure sicuramente orientata alla grande industria, ai grandi insediamenti pubblici (Marina-Arsenale),gli amministratori non possono disconoscere il valore di tale realtà. Non siamo certamente una componente di minoranza del mondo economico ma l’esatto contrario. Esprimiamo l’auspicio che sul piano del metodo vi sia una inversione di rotta sul piano dei rapporti e della relazione fra Comune ed i suddetti settori.

La condivisione è l’elemento che consente la realizzazione dei programmi delle Amministrazioni, quanto più essa sarà ampia e diffusa, tanto più sarà facile ed agevole perseguire gli obiettivi prefissati

L’obiettivo è il rilancio della città, puntando sul patrimonio paesaggistico, sia esso naturalistico, architettonico, culturale e sul rilancio delle attività artigianali e commerciali, elementi secondo noi essenziali per uno sviluppo del territorio e del turismo.

L’attuale persistente situazione di assoluta crisi che attanaglia le piccole e medie imprese del territorio di Taranto non può lasciare indifferente nessuno.

Occorre far emergere le capacità, le ricchezze e le potenzialità del territorio, per poi assicurare il sostegno ai singoli settori imprenditoriali nonché ricercare e promuovere ogni possibile iniziativa che coinvolga le forze produttive del territorio rilanciando settori da tempo abbandonati, in maniera tale da trasformare sempre più, il turismo ed il commercio occasionali e di “passaggio” in meta consolidata e punto di riferimento consolidata, come lo era un tempo per tutta la provincia e province limitrofe.

Il Distretto Urbano del Commercio può diventare uno strumento importante in tal senso, dandogli la giusta importanza e considerazione, non utilizzandolo solo come strumento per reperire risorse ma cercare di farlo diventare il punto di confronto e di elaborazione di progetti utili al rilancio della vivibilità delle diverse zone commerciali della città.

Altro aspetto utile alle attività economiche della città potrebbe essere il Piano Strategico del Commercio, strumento che se elaborato seriamente può tendere al giusto equilibrio tra le varie forme di commercio e non favorire sbilanciamenti a favore solo di alcuni provocando danni che col tempo diventa difficile da rimediare.

Molte volte questi documenti vengono elaborati con superficialità e solo perché si è obbligati senza dargli il giusto peso, oggi, in parte, la desertificazione delle vie cittadine,

che vanno svuotandosi d’interesse e di attività è dovuto anche alla cattiva pianificazione fatta negli anni e la tendenza a procedere in tal senso non sembra modificata.

Un altro argomento su cui puntare riguarda le politiche del lavoro. Riteniamo che il recupero ed il rilancio della piccola impresa, coinvolgendo i giovani in tale progetto, integrandolo con il recupero di antiche botteghe nel borgo (sulla città vecchia nutriamo seri problemi di riuscita, visti i precedenti tentativi) creando dei percorsi di marketing territoriale ad hoc che favoriscano la commercializzazione dei prodotti, prevedere degli aiuti per quei giovani che intendono intraprendere un’attività di vicinato, artigianale o commerciale, nel centro storico ormai sempre più deserto, possa portare benessere alla città.

Un’altra richiesta che presentiamo al Sindaco è quella di istituire il “Baratto Amministrativo“ estendendolo anche alle imprese, baratto amministrativo i cui vantaggi sono ovviamente molti, sia per le Amministrazioni comunali che per i cittadini in difficoltà, ma i principali sono il risparmio di liquidità e la possibilità di pagare i tributi anche nei momenti di seria difficoltà economica.

I comuni, infatti, possono usufruire di lavori di manutenzione e di valorizzazione del territorio che, per mancanza di risorse dovute ai tagli dei finanziamenti, sarebbero impossibili da effettuare, mentre i cittadini ottengono sgravi o esenzioni fiscali dal proprio impegno.

Il problema della vivibilità rappresenta poi uno dei principali ostacoli al rilancio della città. Ci troviamo d’accordo per ampliare alcune isole pedonali, ma nel contempo chiediamo all’Amministrazione di creare le condizioni affinché non si creino disagi per la popolazione e quindi la creazione di parcheggi anche multipiano, utilizzando magari terreni o strutture già esistenti.

A tal fine intendiamo riporre la massima fiducia nella volontà e nella capacità di questa amministrazione di invertire la rotta economica e sociale della città, ma riteniamo di assoluta necessità rilanciare l’idea di una vera e propria “cabina di regia” che, con frequenza periodica, vede tenersi incontri mirati con il Sistema Associativo maggiormente rappresentativo del territorio.

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