SAVA. Tangenti gara d’appalto pilotata. Tamburrano, ex presidente della provincia jonica, lascia intendere che anche Dario IAIA “doveva essere accontentato”

E’ questo che emerge nell’ordinanza delle misure cautelari del Tribunale di Taranto dell’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari

Leggendo questo atto pubblico, quasi 200 pagine, ci sono tantissime intercettazioni ambientali che vedono attori protagonisti, alcuni di loro già arrestati, che in modo spudorato e scriteriato parlano di tangenti e soldi che corrono come un fiume da una parte all’altra.

Il primo è Martino Tamburrano, ex presidente della provincia jonica agli arresti, spregiudicato nel chiedere soldi all’azienda del sammarzanese Lonoce, azienda questa che tra l’altro ha “vinto” la gara d’appalto sulla raccolta differenziata nel nostro paese e che ora è nell’occhio del ciclone dei magistrati Carbone e Bruschi. Ci vorrebbero giornate intere a leggere, e ad ascoltare, le conversazioni di tutti gli arrestati e di moltissimi imputati che, a vario titolo, sono entrati in questa grande inchiesta condotta in modo certosino dalla Procura tarantina.

Tornando a Tamburrano è da mettere in risalto la continua richiesta di denaro fatta, ed ottenuta, dalla ditta di Lonoce. Una Mercedes da 50mila euro, 5mila euro al mese a libro paga e quasi 250mila euro dati per la campagna elettorale alla moglie di Tamburrano, sempre da Lonoce, per sostenere la campagna elettorale della stessa che la vedeva candidata alle elezioni politiche dello scorso anno. Risultato, quest’ultimo della candidata? Trombata, politicamente s’intende! E il tema di questa mega inchiesta parte dalla discarica di Grottaglie, tristemente famosa per un inverosimile accumulo di rifiuti che ha superato alla lunga i livelli di guardia.

Ma andiamo A ciò che è riportato nelle intercettazioni telefoniche e che riguardano il nostro paese. Martino Tamburrano dice al telefono in una delle tantissime conversazioni con Lonoce: “E che dobbiamo fare mo, non la dobbiamo prendere Sava?”

Lonoce Pasquale rispondeva positivamente, asserendo: “Prendiamola”.

E questo era riferito alla gara d’appalto sulla raccolta differenziata fatta lo scorso anno dal nostro Comune.

Tamburrano precisava: “Dico a lui prendi una decina di carte e cammina, diglielo a quello di farlo, hai capito?”

Decina di carte che s’intendono 10mila euro.

E nell’ordinanza delle misure cautelari viene specificato questo: “Significando verosimilmente l’intenzione di corrompere i componenti della Commissione di gara attraverso la dazione di una tangente di diecimila euro”.

Infatti, i due componenti della Commissione comunale sulla gara d’appalto della raccolta differenziata sono stati di seguito arrestati.

Dal carteggio dell’inchiesta emerge che “Tamburrano giungeva ad ipotizzare con Lonoce che anche il sindaco del Comune di Sava dovesse essere accontentato e nell’eventualità invitava Lonoce a provvedervi”.

Per la cronaca: ieri mattina ci sono stati gli interrogatori degli arrestati e appena sapremo qualcosa terremo informati i nostri lettori.

Giovanni Caforio

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