Taranto. FIACCOLATA PER I 12 ANGELI CHE DOVEVANO VIVERE

Taranto. FIACCOLATA PER I 12 ANGELI CHE DOVEVANO VIVERE

Saracinesche abbassate, luci ed insegne spente nel cuore commerciale. Una fiaccolata silenziosa si é fatta largo dall’Arsenale fino alla statua dedicata ai marinai, sul lungomare

In origine Italsider, in seguito Ilva, ora ArcerlMittal. Questo è il nome di quel mostro che continua a mietere vittime nella città dei due mari.

L’ultima un mese fa, il giovanissimo Giorgio Di Ponzio. Solo 15 anni, volato in cielo per colpa del cancro. È stata la sua morte a far traboccare quel famoso vaso che è troppo pieno, e porta con sé il peso di 12 nomi, 12 volti angelici, di bambini andati via troppo presto per lo stesso motivo.

La fabbrica che produce e trasforma l’acciaio ha visto passare sindaci, manifestanti, proteste,  speranze ed illusioni, ma a nulla è servito niente, per rendere respirabile l’aria intrisa di diossina che avvolge per km le zone circostanti.

Inutile cercare colpevoli, che sarebbero infiniti, ma bisogna solo auspicare che con le nuove attenzioni della Corte Europea sui diritti dell’uomo di Strasburgo, interessata ad agire da gennaio 2019, porti con sé delle novità che impediscano a questa industria di continuare a distruggere uomini, natura ed animali, in una forbice occupazionale imperdonabile.

Francesca Carucci

viv@voce

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