ASD JUNIOR TARANTO: INIZIATO IL PRIMO CAMPUS DELL’UDINESE ACCADEMY

ASD JUNIOR TARANTO: INIZIATO IL PRIMO CAMPUS DELL’UDINESE ACCADEMY

Nella giornata ieri, lunedì 9 luglio, è iniziato presso la struttura del Vivisport di Taranto il primo campus organizzato dalla Scuola Calcio Asd Junior Taranto in collaborazione con l’Udinese Calcio

Buona l’affluenza dei giovani calciatori: 47 partecipanti dai 6 ai 16 anni che hanno svolto le prime sedute d’allenamento con i dettami dei due tecnici dell’Udinese Accademy Luca Cavallo e Marcello Campolonghi, coadiuvati dagli allenatori della Junior Taranto.

Il campus proseguirà per quanto riguarda la parte tecnico-tattica fino alla giornata di venerdì 13 luglio, mentre sabato 14 luglio la chiusura con le premiazioni e i saluti finali.

Di seguito le dichiarazioni dei due allenatori del club friulano rilasciate alla vigilia del Campus.

CAVALLO: “L’impatto con questa scuola calcio è stato molto positivo. C’è tanto entusiasmo che è alla base di tutto. Siamo in contatto con dei bambini quindi se il mister ha entusiasmo trasmette già qualcosa di positivo.

C’è tanta collaborazione perciò ci sono tutti i presupposti per fare un ottimo campus. Mi piace molto lavorare con i ragazzi, non basta indossare una maglia per trasmettere qualcosa ai bambini … Devi averlo dentro.

A questa età è fondamentale entrare in campo per divertirsi, ascoltare il mister e rispettare i compagni di squadra, gli avversari e gli allenatori”

CAMPOLONGHI: “Abbiamo trovato un’accoglienza incredibile e un gruppo di lavoro molto affiatato di amici. Questo è un punto di vantaggio a loro favore.

E’ chiaro che questo campus sarà di conoscenza anche perchè in una settimana è difficile formare qualcosa. Noi abbiamo delle linee guida che seguiremo con gli altri tecnici e cerchereremo di dare un’impostazione del nostro lavoro che proseguirà per tutto l’anno.

Lo scopo principale a questa età è divertirsi, in caso contrario è meglio fare un altro sport. Quando un ragazzo ha passione e si diverte sicuramente ha più possibilità di altri che praticano questo sport perchè imposto dai genitori.

Purtroppo il grosso problema è anche questo”.

 

 

 

viv@voce

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