IRAQ: Salam incontra i figli della Pace

IRAQ: Salam incontra i figli della Pace

Una delegazione Salam è partita il 24 Giugno per l’Iraq e si tratterrà sino all’11 Luglio per la missione di cooperazione internazionale denominata “Iraq: i figli della pace”

La Regione Puglia Direzione Cooperazione e Mediterraneo, grazie alla volontà politica di Emiliano e dopo un periodo prolungato in cui ci si era fermati da cooperare con i paesi in stato di guerra, ha deciso di reinvestire nella cooperazione internazionale.

Con queste premesse l’Associazione Salam, con il sostegno del Comune di Taranto, del Comune di Martina Franca , del Comune di Grottaglie e della Fondazione Irachena per la rinascita dei Bambini Orfani già nei mesi scorsi ha iniziato ad operare un’azione di sensibilizzazione mediante diverse iniziative in Italia e in Iraq al fine di creare le basi di appartenenza di questo importante progetto. Il sistema pugliese diventa infatti volano di buone prassi da esportare, questa volta con vera soddisfazione, verso un paese,  l’Iraq, in cui la guerra non ha distrutto solo le vite, ma anche il sistema del welfare. 

Nello specifico l’obiettivo è quello di costituire un registro di anagrafe laica degli orfani, che consenta la non identificazione degli stessi per etnia o religione e favorire il rientro di questi nella comunità d’origine mediante adozioni.

Parte ora pertanto il momento fondamentale del progetto, che è rappresentato dal monitoraggio in territorio iracheno dei minori orfani di guerra e delle famiglie vittime dell’ISIS. La missione farà tappa anche nelle carceri irachene, al fine di valutare interventi di sostegno agli educatori delle carceri irachene.

Il punto di forza di tale operazione è proprio la volontà di favorire la formazione  in Iraq di un Welfare che non presenti tratti di esportazione forzata di un modello  burocratico occidentale, ma che si caratterizzi come una struttura a metà tra lo sguardo del rifugiato in terra straniera e quella dell’iracheno in patria, così da non rappresentare nessun tipo di ingerenza o di “conversione” al modello di democrazia occidentale, nel pieno rispetto dei vissuti specifici del popolo iracheno.

Secondo momento sarà rappresentato da un successivo viaggio di Salam in Iraq ad Agosto per l’attuazione del progetto stesso sulla base dei dati pervenuti nella fase di monitoraggio, e terzo momento vedrà a Settembre/Ottobre l’arrivo in Puglia di funzionari , psicologi, e assistenti sociali iracheni che si confronteranno con professionisti e studiosi italiani per analizzare insieme il fenomeno della radicalizzazione islamica e comprendere quale sia l’elemento scatenante che soggiace a tale fenomeno e poter così costruire delle azioni di rieducazione e prevenzione dello stesso.

Tutto ciò per favorire un processo di trasformazione che consenta un giorno all’Iraq di riaccogliere i suoi figli perduti, che vivono in terra straniera come fantasmi, privati delle proprie radici sempre con il cuore altrove, un cuore che palpita ancora nella loro terra natale alla quale anelano un giorno di tornare.

La speranza è che questi figli dell’Iraq e gli orfani della loro patria (i rifugiati politici) possano davvero un giorno trovare finalmente pace  tra le sponde del Tigri e dell’Eufrate.

 

viv@voce

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