L’educazione non formale può aiutarci a combattere l’abbandono scolastico

Se ne è parlato presso La Città dei Ragazzi a Roma

L’Hermes Academy e Arcigay Strambopoli – Presidio nella provincia di Taranto proseguono l’attività di formazione internazionale, con il supporto finanziario del programma Erasmus+ e grazie ai contributi liberali di alcuni/e/* soci/ie/* e simpatizzanti, FLC CGIL, Sud Est Donne e CAV Rompiamo il Silenzio di Martina Franca (TA).

Dal 14 al 19 maggio l’attore, poeta e formatore Luigi Pignatelli e altri/e/* 21 formatori/trici/t*, insegnanti ed educatori/trici/t* provenienti da Cipro, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna hanno preso parte, presso l’Opera Nazionale per le Città dei Ragazzi, ad ESL&NFE – Non formal education to fight early school leaving, per acquisire conoscenze, strumenti, metodologie e supportare i processi di scelta responsabile che i/le/* giovani possono fare, in relazione ad orientamento professionale e prevenzione dell’abbandono scolastico precoce.

In effetti, il fenomeno dell’abbandono scolastico è ancora un problema per molti paesi europei. È fenomeno così importante da diventare uno degli obiettivi principali della strategia di Lisbona Europa 2020. Entro questa data l’Europa intende ridurre l’abbandono scolastico al di sotto del 10%. Gli/le esperte concordano nel riconoscere che l’educazione non formale ricopro un ruolo primario, perché riconoscono che il successo della formazione di un/una/* giovane dipende dalle molteplici occasioni di apprendimento che vive, e, poiché per questi/e/* giovani la scuola è spesso occasione di frustrazione e isolamento, diventa molto importante usare l’educazione non formale per generare consapevolezza, autostima e apprendimento.

«È per questo – dichiarano gli/le/* organizzatori/trici/t/* – che abbiamo deciso di costruire questo training, con il quale addestrare gli animatori giovanili, in modo che possano acquisire strumenti e metodologie necessarie per supportare il loro lavoro con i giovani a rischio di insuccesso scolastico. In particolare, vogliamo dotare gli operatori giovanili di strumenti e metodologie che possano stimolare nella persona sia i processi di autodisciplina nel campo professionale scolastico, sia verso il percorso della vita (educazione per la scelta responsabile), entrambi processi di cambiamento culturale e mentale. Di fatto, per iniziare un percorso di sensibilizzazione, supporto, analisi del sé, della metacognizione sui propri talenti e passioni, sulla capacità di ascoltare se stesso e di essere in grado di fare una scelta responsabile, è sicuramente il primo strumento contro l’abbandono scolastico.

Il training si è concentrato sui seguenti obiettivi: offrire un quadro solido del fenomeno della dispersione scolastica a livello europeo (quali ragioni lo hanno determinato, le conseguenze, come si manifesta in Europa e la conoscenza dei principali attori coinvolti); acquisire strumenti e metodologie sull’orientamento professionale, il processo attraverso il quale la persona sviluppa le competenze e raggiunge gli strumenti che facilitano una posizione critica sulla realtà che circonda i/le/* giovani, per essere in grado di fare scelte più responsabili; combattere il fallimento e l’abbandono scolastico, senza sottovalutare questioni come l’auto emarginazione, il senso di rifiuto da parte degli altri, la disapprovazione da parte della famiglia e degli insegnanti; offrire ai/alle/a* partecipanti uno spazio per costruire reti e sinergie a livello europeo e realizzare nuovi progetti nell’ambito di Erasmus+ e, ultimo ma non meno importante, e creare ulteriori opportunità di lavoro.

Attività e metodi di lavoro: gruppo di lavoro, discussioni e scambi di opinioni e buone pratiche con altri colleghi, esperti nei settori giovanili in un contesto internazionale stimolante; narrazione, metodologie e strumenti basati sull’orientamento narrativo alla carriera; workshop in una scuola superiore, apprendimento interculturale, stesura di progetti, escursioni nel territorio. Tutte le attività sono state supportate da trainer e da uno staff specializzato in educazione non formale.

I principali risultati a cui questo progetto aspira sono: promozione e diffusione di strumenti e metodologie innovative in materia di orientamento professionale, scelta responsabile e abbandono scolastico nel settore della gioventù; potenziamento nei partecipanti della capacità di progettare nuovi strumenti non formali, metodologie per combattere l’abbandono scolastico; rafforzamento delle capacità di progetto, sviluppo di analisi e sintesi, facilitazione del lavoro in gruppi con persone con competenze diverse, per costruire reti e progetti integrati nel quadro di Erasmus+; sviluppo di abilità interculturali; aumento della consapevolezza del potenziale dell’educazione non formale nel campo dell’apprendimento; miglioramento delle capacità interpersonali e comunicative, anche in inglese.

Sono stati ideati alcuni progetti a livello locale e internazionale, che porteranno a medio termine a ridurre la percentuale di abbandono scolastico dei giovani nelle comunità locali in cui sono coinvolti gli/le/* animatori/trici/t* giovanili, e allo stesso tempo a livello europeo.

Il progetto internazionale arriva dopo l’arricchente sorpresa di GoDeep (Grottaglie, ottobre 2016), la straordinaria esperienza di Gay and Happy (Rosario in Argentina e Porto Alegre in Brasile, aprile 2017), il profondo lavoro su se stessi/e/* dentro e fuori dal gruppo di lavoro de The Bearable Lightness of Being a Youth Worker (Apšuciems in Lettonia, gennaio 2018), la Youth Exchange di Eye Opener per i minorenni Aneis Maggio e Flavio Ferrari accompagnati da Paolo Verdolino (De Glinde nei Paesi Bassi, febbraio 2018), la prima avventurosa fase di A Kind of Magic (Olomouc in Repubblica Ceca, febbraio 2018), la North-South Partnership Building Activity Making the Difference (Altafjord in Norvegia, febbraio/marzo 2018), il workshop Face It per Ylenia Taranto (Budapest in Ungheria, marzo 2018), lo studio delle NGO Resources – Human, Personal, Financial (Kandersteg in Svizzera, marzo 2018), la prima intensiva fase di Inclusion in ACTion (full immersion nel Social Theatre ad Hollókö in Ungheria tra marzo e aprile 2018), lo scambio di buone prassi in Georgia con Plus1Aid – Welcome Refugees (Kobuleti, aprile 2018), la formazione a Roma contro la xenofobia Civil Courage against Discrimination – CCaD (per Federico Marzo, responsabile Gruppo Giovani di Arcigay Strambopoli, aprile 2018), il training per facilitatori e facilitatrici Face 2.0 (Beja in Portogallo, aprile 2018), lo scambio di esperienze e prospettive su cultura delle differenze, euroscetticismo e nazionalismo di Colors of diversity (per il militante Adriano Campanile a Nitra, in Repubblica Slovacca, tra aprile e maggio 2018), il seminario su improvvisazione, physical theatre, pantomima, clownerie Drama Pedagogy as a way to inclusion in Austria (Klaffer in Austria, maggio 2018).

 

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