Il debutto di “Marco Cavallo” a Grottaglie

I bambini, davvero tanti, i disabili, i migranti e tanti cittadini introducono i bigliettini con i loro pensieri nella pancia di “Marco Cavallo” che li porterà tra la gente!

Ci sono scritti i loro pensieri sul rispetto della dignità della Persona, sempre e comunque, sulla libertà dalla costrizione di ogni tipo, sull’abolizione della reclusione nei manicomi, sulla tolleranza verso il nostro prossimo e sul superamento della “paura del diverso”…

È stato il momento più emozionante di “Cavalcando il Possibile”, la manifestazione che la Rete delle strutture della Fondazione Epasss di Grottaglie ha organizzato in occasione del quarantennale della entrata in vigore della “Legge Basaglia”.

È la norma, eponima del promotore, lo psichiatra Franco Basaglia, che nel 1978 riformò l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale del nostro Paese, superando la logica basata sulla segregazione nei manicomi.

“Cavalcando il Possibile” si è tenuta nello Jazzu, uno spazio verde nell’abitato di Grottaglie che, abbandonato per lustri, è stato recuperato e restituito alla comunità dai diversamente abili ospiti del Centro diurno Epasss: oggi è la Social Agorà di tutta la comunità!.

Per una intera mattinata (mercoledì 17 maggio) si sono riuniti, in un clima di gioiosa partecipazione e condivisione, tantissimi alunni delle scuole primarie e secondarie, migranti e cittadini, nonché gli ospiti delle numerose Strutture riabilitative del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Taranto, ma anche quelli di altre Asl pugliesi. Tutti insieme.

Questa grande Festa, animata dai giochi di strada e dalle performance curati dagli Artisti del Circo Laboratorio Nomade e dal Comitato UISP Taranto, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “G. Pignatelli”, il Liceo Artistico “V. Calò”, Asset APS, Sinapsi Film, Babele APS e La Primula piante e fiori.

Ma l’ospite d’onore è stato “Marco Cavallo”, tutto dipinto di celeste, il colore del cielo limpido e della gioia di vivere. Si tratta di una grande macchina teatrale di legno e cartapesta costruita per l’occasione nel laboratorio creativo del Centro diurno Epasss.

Il primo “Marco Cavallo” in cartapesta fu realizzato nel 1973 nel manicomio di Trieste, di cui era direttore Franco Basaglia, ispirandosi a un vero cavallo che trasportava la biancheria e i rifiuti dell’ospedale psichiatrico, equino salvato dal macello dagli ospiti del manicomio che lo adottarono.

Qui fu costruito il primo “Marco Cavallo” nella cui pancia gli ospiti del manicomio introdussero biglietti con i loro pensieri che esprimevano la voglia di libertà e il desiderio di essere riconosciuti cittadini con i loro diritti. Ma il simulacro, alto quattro metri, non passava attraverso il portone del manicomio per portarlo all’esterno, e allora Franco Basaglia fece abbattere un muro: da allora “Marco Cavallo” è diventato un simbolo ilare e picaresco della lotta per liberare i malati di mente dalla reclusione e ridare loro dignità.

Anche nella Social Agorà di Grottaglie ognuno ha potuto esprimere liberamente, con poesie, riflessioni, dipinti e altro ancora, i suo pensiero sull’unicità della persona, ma anche sul superamento dello stereotipo di un etichetta e sulla lotta ad ogni discriminazione.

Anche a Grottaglie, come quarant’anni fa a Trieste, i bigliettini con questi pensieri sono stati inseriti nella pancia di “Marco Cavallo” che si è impegnato a portarli tra la gente per farli conoscere!

Nel suo intervento la coordinatrice del Centro diurno Epasss, Elisabetta Attolino, ha citato un’intervista sulla Legge 180/1978 rilasciata dallo psichiatra Franco Basaglia: “Non è importante tanto il fatto che in futuro ci siano o meno manicomi e cliniche chiuse, è importante che noi adesso abbiamo provato che si può fare diversamente, ora sappiamo che c’è un altro modo di affrontare la questione; anche senza la costrizione!”.

«Nei giorni precedenti l’evento – ha poi detto Elisabetta Attolino – siamo stati nelle suole e abbiamo potuto discutere con gli alunni dell’istituto Pignatelli e gli studenti del Liceo artistico Calò, nonché con i loro illuminati insegnanti, su cosa sia oggi la normalità e qual è, sempre che ci sia, il confine netto tra ciò che è normale e quello che non lo è.

Su ciò che è “il diverso”, inteso come colui che “devia” dalla norma, cioè dalla maggioranza.

Abbiamo anche ricordato che ciò che oggi può rientrare nelle caratteristica individuale della persona nella sua peculiarità, in passato era invece considerato diverso e malsano: un problema da allontanare!»

Il Centro Diurno Epasss di Grottaglie è una struttura con funzioni terapeutico e socio-riabilitative che migliora la qualità della vita delle persone con sofferenza mentale ed in condizioni di marginalità.

Negli ultimi anni, i diversamente abili del Centro Epasss sono stati protagonisti di diverse iniziative che li hanno visti perfettamente integrati nella comunità di Grottaglie, in particolare nell’ambito del progetto Social Agorà che ha riqualificato e valorizzato lo “Jazzu”, un’area abbandonata da tempo nell’abitato di Grottaglie.

Anche grazie all’intervento dei diversamente abili del Centro Epasss, lo Jazzu è stato trasformato in un luogo di incontro, di interazione ed aggregazione sociale dove bambini, disabili, anziani, le rispettive famiglie e l’intera comunità possono incontrarsi.

Gabriella Miglietta

 

 

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