ILVA: CONSIGLIO DI STATO ORDINA AL MINISTERO DELL’AMBIENTE DI PRESENTARE CONTRODEDUZIONI

ILVA: CONSIGLIO DI STATO ORDINA AL MINISTERO DELL’AMBIENTE DI PRESENTARE CONTRODEDUZIONI

GIUDICI BACCHETTANO AMMINISTRAZIONE E RICONOSCONO LE ESIGENZE DI GIUSTIZIA AVANZATE DAL CODACONS

Il Consiglio di Stato bacchetta l’Amministrazione e rinvia la decisione sul ricorso straordinario promosso dal Codacons contro il Dpcm del 29/9/2017 e per ottenere la sospensione del Piano di misure ambientali per lo stabilimento Ilva di Taranto.

E’ stata pubblicata infatti questa mattina l’ordinanza del Consiglio di Stato relativa all’udienza dello scorso 28 marzo, ordinanza con la quale i giudici della Seconda Sezione hanno ritenuto meritevole di tutela urgente la richiesta del Codacons e delle vittime dell’Ilva di sospendere il Dpcm e hanno ordinato al Ministero dell’ambiente di comunicare immediatamente le proprie controdeduzioni allo scopo di completare il contraddittorio.

Si legge nell’ordinanza pubblicata ieri:

ritenendosi il ricorso ritualmente proposto alle Amministrazioni intimate e stante l’istanza di tutela cautelare, esigenze di giustizia impongono alle medesime di procedere con sollecitudine sulla base delle segnalate esigenze ad istruire il gravame, quanto meno sull’istanza cautelare medesima e comunque in seconda battuta in relazione al merito; impregiudicato quanto sopra disposto in ordine alla domanda cautelare, la relazione ministeriale sul merito, insieme agli atti ad essa eventualmente allegati, in ossequio al diritto di accesso, dovrà essere comunicata alla parte ricorrente, con concessione di termini per controdedurre e replicare;

La Sezione invita l’Amministrazione a riferire con la massima urgenza sul ricorso, a partire dall’istanza cautelare, nei termini sopra descritti. Sospende, pertanto, ogni ulteriore pronuncia sul ricorso in esame e rinvia l’esame dell’istanza di sospensiva”.

“Esprimiamo grande soddisfazione per l’attenzione che il Consiglio di Stato sta mostrando sulla vicenda Ilva, considerato che ogni volta che soffia il vento a Taranto i bambini del quartiere Tamburi non possono andare a scuola – afferma il presidente Carlo Rienzi – La Regione Puglia e il Comune di Taranto si sono oramai ritirati dalla battaglia per la salute dei cittadini e per la bonifica urgente dell’area, avendo rinunciato alla richiesta di sospensiva. L’unica speranza per gli abitanti di Taranto è riposta ora nel ricorso del Codacons e degli abitanti vittime dell’inquinamento ambientale della città”.

viv@voce

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