Taranto. NOMINA ALL’AMAT: LE CRITICHE DEI CONSIGLIERI NILO, BALDASSARI, CANNONE, CIRACI E VIETRI.

Taranto. NOMINA ALL’AMAT: LE CRITICHE DEI CONSIGLIERI NILO, BALDASSARI, CANNONE, CIRACI E VIETRI.

«SE FAZIOLI HA DICHIARATO IL FALSO NON PUO’ PIU’ ESSERCI IL RAPPORTO FIDUCIARIO CON IL COMUNE”

«Se c’è stata una falsa dichiarazione, il prof. Fazioli ha minato il rapporto fiduciario con l’Amministrazione Comunale». I consiglieri comunali di Taranto Marco Nilo, Stefania Baldassari, Tony Cannone, Cosimo Ciraci e Giampaolo Vietri  rispondono così all’assessore comunale alle Partecipate, Massimiliano Motolese.

«Sulle dichiarazioni dell’assessore Motolese relativamente al caso della nomina del presidente Amat – osservano– occorre fare chiarezza: non condividiamo nulla di quanto ha dichiarato. La falsa dichiarazione è un fatto oggettivo, in virtù del principio di autoresponsabilità del dichiarante. La regola generale precisata dalla giurisprudenza è che il dichiarante non possa assumere comportamenti maliziosi reticenti o negligenti».

Non solo.

«Il Consiglio di Stato – ribadiscono – ha ripetutamente riconosciuto che una dichiarazione manifestatamente falsa configura di per sè una causa autonoma di esclusione dalle procedure ad evidenza pubblica, con conseguente carattere e doverosità della sanzione dell’espulsione comminata dalla Pubblica Amministrazione».

I consiglieri precisano: «Nella dichiarazione che doveva essere resa per la partecipazione all’avviso pubblico “per la nomina componenti organi di amministrazione delle società partecipate Amiu spa e Amat spa” il concorrente aveva l’onere di dichiarare sotto la propria responsabilità ”di non aver riportato condanne penali e di non essere a conoscenza di essere stato sottoposto a procedimenti penali (in caso affermativo, devono essere indicati). Nella nomina di Fazioli, invece, appare chiaro che la dichiarazione resa non corrisponderebbe alla verità dei fatti».

«Prendiamo atto – proseguono – che l’assessore si è sostituito a un Tribunale ed è pervenuto a dichiarare la insussistenza del dolo. Peccato che in questa vicenda parlare di dolo non è di rilevante interesse né tantomeno si sta mettendo in discussione la competenza o l’esperienza del Prof. Fazioli».

I consiglieri chiedono ai vertici di Palazzo di Città di assumere una posizione chiara sulla vicenda. «Vogliamo sapere – concludono – se il Sindaco Melucci ritenga che persista l’elemento fiduciario nei confronti del Prof. Fazioli, nonostante sia stata accertata la presenza di una autocertificazione ex dpr 445/2000 non rispondente alla realtà delle cose. Attendiamo fiduciosi, ricordando che qualsiasi decisione presa costituirà un precedente».

 

viv@voce

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