TARANTO. La Hermes Academy e Arcigay celebrano la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

TARANTO. La Hermes Academy e Arcigay celebrano la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

In sede attività tese a far conoscere la Dichiarazione Universale

Il 4 dicembre del 1950 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Mondiale dei Diritti Umani: la data prescelta dall’ONU in quell’occasione è stata il 10 dicembre, al fine di commemorare anche il giorno in cui, nel ’48, venne proclamata la fondamentale Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Da allora tutti gli stati membri delle Nazioni Unite e tutte le organizzazioni che agiscono in nome dei diritti umani celebrano tale evento in una serie di attività atte a ricordarne l’importanza che, ancora oggi, viene messa in discussione quotidianamente.

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, la Hermes Academy Onlus e Strambopoli – Presidio Arcigay nella provincia di Taranto organizzano una serie di attività, che rientrano nella programmazione della quarta edizione di Xmas in (Diver)City.

Cosa c’è di diverso? e Cineforum

Per domenica 11 dicembre è stato organizzato un nuovo incontro del ciclo “Cosa c’è di Diverso?”: a partire dalle ore 18.00, presso la sede in Via Pupino #90 a Taranto, il Gruppo Giovani, il Gruppo Over65 e il Gruppo Migranti Arcobaleno hanno facilitano attività creative e formative (alcune delle quali legate all’atmosfera e alla tradizione natalizie), al fine di sensibilizzare alla conoscenza dei 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e i 139 della Costituzione Italiana; di raccontare ad ascoltare il sé e l’altro da sé; di condividere occasioni di confronto sulle tematiche di genere, sulle MTS (malattie a trasmissione sessuale) e sullo stigma HIV+, con amici di ogni età. Tra le attività in programma, la creazione di un albero addobbato con gli articoli della Dichiarazione Universale, una nuova tappa della Human Library incentrata sul tema della Costituzione, un nuovo Eye Contact Experiment.

Alla ore 21.00, nell’ambito dell’ottava edizione della rassegna cinematografica a tematica sociale “(At)Tratti d’Arte”, è stato proiettato “12 anni schiavo”, film del 2013 diretto da Steve McQueen, che narra, in maniera brutalmente veritiera, cosa voleva dire essere uno schiavo negli anni precedenti alla guerra civile americana. Tratto dall’omonima autobiografia di Solomon Northup, opera del 1853, il film ha vinto il Premio Oscar come miglior film nel 2014. Gli interpreti principali sono Chiwetel Ejiofor nel ruolo del protagonista, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Brad Pitt (quest’ultimo anche produttore della pellicola) e Lupita Nyong’o, vincitrice dell’Oscar alla miglior attrice non protagonista.

Sempre nella sede in Via Pupino #90, alle ore 21.00 di lunedì 11 dicembre, per il ciclo di Cineforum dedicato ai/alle/a* più piccoli/e/*, viene proposto “La bicicletta verde” (Wadjda), film del 2012 patrocinato da Amnesty Italia e diretto da Haifaa Al-Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita.

Criticata in patria – tanto da ricevere anche minacce di morte – per i suoi lavori che, forti di una narrazione semplice e didascalica, toccano a suon di metafora temi ritenuti tabu nel Regno Saudita, Haifaa è conosciuta anche in occidente grazie a La bicicletta verde. Il film pone l’accento sulle paure che limitano l’esistenza delle donne saudite e la loro condizione, attraverso la storia della piccola Wadjda, una bambina che desidera disperatamente una bicicletta per dimostrare di poter essere più veloce del suo amichetto Abdullah.

Per gli/le/* associati/e/* alla Hermes Academy e/o a Strambopoli, presidio Arcigay nella provincia di Taranto, la partecipazione alle attività è libera e gratuita, con prenotazione obbligatoria al +39 388 874 6670. I/le/* non iscritti/e/* sono benvenuti/e/* e possono effettuare regolare tesseramento in loco prima dell’incontro.

A seguire la recensione di Gabriele Nola. Arabia Saudita, in una scuola rigorosamente solo femminile, Wadjda lotta per non soffocare i propri desideri di libertà. In particolare uno di questi riguarda l’acquisto di una bicicletta verde, con la quale potrà essere alla pari del bambino con cui gioca dopo la scuola. La sua famiglia non può permettersela e di certo non vuole che si faccia vedere su un oggetto tradizionalmente riservato agli uomini, così Wadjda comincia a cercare i soldi per conto proprio rendendosi conto ben presto che quasi tutti i metodi per farlo le sono proibiti. L’unica è partecipare ad una gara di Corano della scuola (lei che non eccelle nelle materie religiose), il cui primo premio è in denaro.

Per parlare della vita oggi nel suo paese, degli uomini e delle donne che lo animano e dell’oppressione dell’uomo sull’uomo (o della donna sulla donna), Haifaa Al-Mansour sceglie di rifarsi al modello aulico italiano e raccontare la storia di una bambina, una madre e la ricerca di una bicicletta.

La bicicletta verde del titolo anche in questo caso è simbolo di emancipazione e libertà, l’oggetto che rappresenta una possibile salvezza al sistema al quale altrimenti anche Wadjda sarebbe condannata, come la madre e come le compagne, un sistema fatto di oppressione mentale e personale da parte degli uomini e di gran parte delle altre donne. La conquista dell’oggetto, però, non passa per l’esplorazione del paesaggio cittadino quanto per un percorso di purificazione e abnegazione; Wadjda diventa, così, indipendente e libera non per il fatto di andare in bici ma grazie al percorso con il quale arriva a poterla comprare, talmente audace da influire anche sul tradizionalismo subito dalla madre. Una rivoluzione gentile compiuta involontariamente dal solo atto di cercare dei soldi da sola, ottemperando alle regole imposte (la gara di Corano) per scardinarle da dentro.

Haifaa Al-Mansour è la prima vera regista donna di un paese che non ha sale cinematografiche e in cui il cinema si fruisce solo domesticamente, è dunque in sé una figura rivoluzionaria che si oppone ai ruoli cui le donne sono relegate e tale posizione è evidente nella maniera in cui scrive i suoi personaggi. Non solo la protagonista Wadjda ma anche le compagne più adolescenti e più irrequiete, benché comprimarie, sono accarezzate con tono lieve dalla macchina da presa, scrutate nell’innocenza di gesti minuscoli che portano a condanne spropositate.

Il pregio maggiore de La bicicletta verde è il saper guardare la realtà e metterla in scena trovando in ogni dettaglio un elemento di oppressione o di ipocrita incongruenza (i tacchi della maestra). Tuttavia, nonostante i più nobili intenti e i più aulici modelli, il film non riesce mai davvero ad appassionare, tocca intellettualmente ma non sentimentalmente.  Vittima di un’ideologia inevitabilmente forte e penetrante, è atto d’accusa ma non sempre film, parteggia per i propri eroi ma purtroppo dimentica di scrivergli intorno una storia che ne lasci emergere l’umanità.

Torna Mimesi al Centro Interculturale Nelson Mandela

Martedì 12 dicembre, a partire dalle ore 19.00, il Centro Interculturale Nelson Mandela, in Via Anfiteatro #219 a Taranto, ospita un nuovo appuntamento di “Mimesi”, ciclo di seminari di scrittura creativa, drammatizzazione, dizione e tecniche di improvvisazione e interpretazione.

In appendice alle celebrazioni della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il tema del cerchio odierno è l’importanza dei diritti umani.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita. Si consiglia, però, la prenotazione al +39 388 874 6670.

Letture, giochi da tavolo, favole per grandi e piccini/e/*, libri parlanti

Gli appuntamenti dal 13 al 15 dicembre hanno luogo presso la sede storica della Hermes Academy al secondo piano di Via Pupino #90 a Taranto, nota come Il Salotto delle Muse, poi denominata Biblioteca Popolare, a seguito della donazione di più di 800 volumi (ai quali se ne sono aggiunti, negli anni a seguire, circa altri due mila) da parte della famiglia Pignatelli all’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus.

La biblioteca popolare è il modello di biblioteca pubblica, dedicata alla formazione culturale del popolo, che si afferma in Italia dopo l’Unità e negli Stati Uniti agli inizi del Settecento. È possibile consultare o prendere in prestito gratuitamente i libri del fondo Hermes Academy Onlus durante le attività svolte in sede o, previo appuntamento al +39 388 874 6670, in qualsiasi altro momento della giornata dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 21.30.

Per le ore 19.00 di mercoledì 13 novembre è previsto il nuovo incontro del ciclo Il profumo di un libro, promosso dal 2011 dal gruppo di lettura dell’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus: ciascuno/a/* porta un libro o un qualsiasi testo a sé caro, né racconta brevemente la sinossi, legge un passaggio significativo e condivide le emozioni suscitate dalla prima lettura.

Segue, a partire dalle ore 21.00, una nuova tappa del ciclo “LogOut”, a cura del Gruppo Giovani di Arcigay e del Gruppo Migranti Arcobaleno, che invitano soci/ie/* e simpatizzanti a lasciare per un paio d’ore social, applicazioni, videogiochi e a tornare ad usare i vecchi giochi da tavolo e soprattutto a “guardarci negli occhi, poiché abbiamo voglia di stare insieme, di vederci di persona, di spegnere smartphone e tablet e di immergerci tra tabelloni e dadi, pedine e miniature”. Durante l’incontro è severamente vietato l’utilizzo di cellulari.

A partire dalle ore 19.00 di giovedì 14 dicembre, torna il ciclo “FaVoliamo”, progetto di lettura, scrittura e narrazione teatrale per bambini e bambine: storie per grandi e piccini/e/* ispirate alla cultura delle differenze prendono vita, grazie al talento degli attori e dei disegnatori della Hermes Academy.

Venerdì 15 dicembre, dalle ore 20.00 alle ore 22.00, si rinnova l’appuntamento con la Human Library, iniziativa promossa dalla Hermes Academy Onlus e da Arcigay allo scopo di promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diversa età, sesso, stili di vita e background culturale. Si presenta come una vera biblioteca, con i bibliotecari e un catalogo di titoli tra cui scegliere; la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma parlarci, poiché i libri sono persone in carne ed ossa e sono disponibili per un “prestito” di dieci minuti, nel corso del quale raccontano una loro storia a chi li ha scelti. Per proporsi come libri viventi, contattare il +39 388 874 6670.

La Human Library vuol essere un piccolo episodio di riappropriazione di quello che in una città e in una comunità dovrebbe essere il lessico basilare: incontrarsi, raccontarsi, ascoltarsi, condividere la propria esperienza e un pezzo di strada, riconoscersi gli/le/* uni/e/* negli/nelle/ne* altri/e/*.

Per chi ha effettuato regolare tesseramento ad Hermes Academy e/o al presidio tarantino di Arcigay, la partecipazione a tutte le iniziative è libera e gratuita, con prenotazione obbligatoria al +39 388 874 6670. I/le/* non tesserati/e/* sono benvenuti/e/* e possono tesserarsi in loco in apertura degli incontri.

Per visionare il calendario completo delle iniziative proposte dall’Associazione Culturale Hermes Academy e da Strambopoli, presidio Arcigay nella provincia di Taranto, consultare il sito www.hermesacademy.blogspot.it

 

 

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