SAVA. Luce pubblica in tilt. Strade urbane ed extraurbane irriconoscibili. Un disastro

Ma Giuseppe Saracino crede per davvero che,  fare l’assessore ai Lavori pubblici, è una passeggiata?

Mentre il paese vive il Natale holliwuddiano, bello per davvero, e che sa tanto di probabile scesa in campo di Dario IAIA alla competizione nelle imminenti elezioni politiche, i problemi del paese sono sempre gli stessi. Quindi, non è una eccezione ma a Sava è diventata la norma.

La norma è diventata che i parenti dei defunti devono aspettare alle calende greche le lapidi dei loro cari, quando le hanno pagate in anticipo. E la loro applicazione tarda. Anche qui, è un rituale. Sta diventando un rituale che la luce pubblica va in tilt. In molte zone del paese i pali fanno i “capricci”. A volte accendono. A volte no.

Come ieri sera che una intera zona densamente popolata, Specchiolla, era quasi completamente al buio. E pure è da oltre sei mesi che la gestione della pubblica illuminazione non si stabilizza. Orari, spesso, sballati per l’accensione per i residenti fortunati. Al buio le Vie degli jellati. Ma si, che fa? Il paese, a detta di chi amministra, va avanti in grande stile. A sentire loro il paese è cambiato. E’ stato trasformato da questi passati 5 anni di gestione IAIA del nostro Municipio. Se lo dicono loro, molti ci credono. Buon per loro, se vedono un paese diverso da noi.

Ma noi il paese lo vediamo, e lo viviamo ogni giorno. E non è così. Assolutamente. In tema di riparazione delle strade urbane ed extraurbane è tutto un ridere. Ma per davvero! Basta vedere quelle extraurbane, per ora, con la chiusura delle buche fatte a “zumparieddu”. Una sì e una no. Non parliamo dei livelli. Quelli lasciamoli perdere. La pioggia, autentica verifica delle riparazioni, dice tutt’altro.

Lavori fatti male e, purtroppo, pagati. E il savese deve assorbirsi questi lavori fatti alla mentula canis e non controllati da chi di dovere. Uffici comunali e assessore al ramo sono i primi responsabili sul mancato controllo. Ma andiamo alle strade urbane. Uno scempio. Un vero e proprio scempio. Buche riparate e immediatamente saltate. Sarà la qualità del catrame o dell’esecutore?

L’incredibile risulta ai nostri occhi la traccia fatta su Via Gigante. E’ da tre mesi che sta così.

Traccia che senz’altro è stata fatta dalla compagnia elettrica per il passaggio dei cavi. Vedetela anche voi. Fatevi una idea. Una vera idea, di come vengono trattate le nostre strade dai diversi operatori.

Luce, gas e tanto altro. Tracce che cedono qualche settimana dopo il ripristino. E questo perché? Perché manca il controllo amministrativo. E chi amministra questo paese crede, o lo vuol fare credere, che questo paese sotto la sua completa egemonia è migliorato. Lo vuol far credere per davvero.

Non parliamo delle fontane pubbliche. Quelle, al momento, lasciamole stare. Intanto le luminarie sono una vera e propria opera di abbaglio. Specchio ideale per catturare il consenso del savese fra pochissimi mesi. Quando questa giostra finirà, certo che finirà, il paese si leccherà le ferite e il prezzo che pagherà sarà salatissimo. E scriveremo un editoriale dal titolo “Un clan di presuntuosi, arroganti e strafottenti, votati all’innalzamento della loro immagine, ha dato il colpo di grazia a Sava. Chi sa quanto tempo ci vorrà per ristabilire …”

Giovanni Caforio

 

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