TARANTO. Protestano in assemblea i lavoratori civili del carcere “C. Magli”

TARANTO. Protestano in assemblea i lavoratori civili del carcere “C. Magli”

 Nota stampa di Massimo Ferri,  Segreteria Territoriale Cisl Fp

Condizioni di lavoro impossibili e un clima di tensione, alimentato dall’amministrazione, pregiudicano l’erogazione delle attività.

In un atmosfera carica di profonda tensione, si è svolta l’assemblea dei lavoratori civili del carcere “C.Magli” di Taranto. 

I racconti dei dipendenti, pieni di intensità emotiva, rabbia ma anche di solidarietà, hanno ancora di più contribuito a descrivere condizioni di lavoro surreali che impongono l’assunzione di provvedimenti non più rinviabili.

Le condizioni di lavoro della sede di Taranto sono, in verità, ben note e sono state già oggetto di incontri ma, evidentemente, le ragioni alla base del disagio sono troppo radicate e, solo apparentemente sopite, col tempo sono riapparse con maggiore virulenza.

Impietosi i numeri: a fronte di una capacità di 306 detenuti ve ne sono stabilmente circa 530 a cui non è certo possibile garantire condizioni di vita, di assistenza o di attività volte al recupero sociale, con i soli tre funzionari di fatto esistenti dell’area educativa, quando ne erano previsti 9 e ne occorrerebbero 16 in rapporto ai detenuti esistenti.

Appare allora incomprensibile l’improprio coinvolgimento dei pochi educatori alla campagna di prevenzione dei suicidi solo per obbedire alle “disposizioni delle Superiori Autorità”, in un gioco che, partendo dai livelli più alti dell’amministrazione, ognuno cerca di rifuggire dalle proprie responsabilità scaricandole man mano sui livelli più bassi, così come sembra inspiegabile  l’ennesima sottrazione di personale amministrativo dall’area educativa, anche se medesime ed altrettanto sofferte, sono le criticità in tutte le altre aree, sia di personale amministrativo che tecnico.

Ma un organico insufficiente, ritmi e carichi di lavoro impossibili, un’organizzazione lacunosa e giornalmente improvvisata, richiederebbero un’amministrazione che stimolasse la partecipazione motivata dei lavoratori, dando loro fiducia, creando condizioni di lavoro serene e pronta a sostenere i dipendenti, soprattutto quando viene loro richiesto un impegno straordinario.   

Siamo invece di fronte ad un’amministrazione distante, che ha rinunciato al dialogo, che ha insediato un clima costante di paura, con i dipendenti che hanno il timore che qualsiasi comportamento, anche il più naturale, possa essere severamente ripreso, lavoratori abbandonati a se stessi, lasciati soli a fronteggiare responsabilità, spesso improprie, di una popolazione carceraria di proporzioni smisurate. 

Una situazione straordinaria e che sta pregiudicando gravemente la salute dei dipendenti, richiede provvedimenti ed iniziative straordinarie, anche per i livelli dell’amministrazione da coinvolgere, per i quali la scrivente Segreteria Territoriale ed i lavoratori richiedono l’intervento del Coordinamento Nazionale della Cisl Fp.  

Per intanto si invita a dare evidenza formale ai risultati, ove esistenti, della obbligatoria Valutazione da stress correlato, visto che nella sede di Taranto vi sono non solo gli eventi sentinella più volte richiamati negli ultimo mesi, ma tutti gli indicatori di rischio che la fanno assurgere ad esempio di scuola.    

Infine ai sensi dell’art 6 del CCNL 1999, si richiede alla Direzione della Casa Circondariale in indirizzo, apposito incontro sulla definizione dei criteri per la determinazione e la distribuzione dei carichi di lavoro e la verifica della produttività degli uffici.

viv@voce

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