GINOSA. Visita dell’on. Ludovico Vico e del segretario generale della Flai Cgil Lucia La Penna nelle campagne a sostegno del contrasto al caporalato

GINOSA. Visita dell’on. Ludovico Vico e del segretario generale della Flai Cgil Lucia La Penna nelle campagne a sostegno del contrasto al caporalato

Nota stampa

“Il caporalato, oggi, nel nostro Paese, è l’ultimo anello della catena della più spregiudicata forma di lavoro nero irregolare, finanche, in taluni casi, della tratta delle persone. Sono qui nella mia terra, dove il caporalato scorazza dalla zona orientale fino alla zona occidentale, toccando il metapontino in Basilicata”.

E’ quanto dichiarato dall’on. Ludovico Vico, durante la sua visita di ieri nelle campagne di Ginosa, in seguito alle indagini dei Carabinieri sui casi di sfruttamento dei braccianti agricoli romeni, che hanno portato al sequestro di un casolare in agro ginosino e all’arresto del titolare di un’azienda agricola e del suo collaboratore.

“La legge che abbiamo approvato l’anno scorso (la 199 d/2016), emanata in seguito alla morte di Paola Clemente, avvenuta il 13 luglio del 2015 nei campi di Andria, nel barese – dice Vico – offre alla legalità uno strumento in più per combattere. Con le sue disposizioni, che legislativamente assumono un’azione di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura, di riallineamento retributivo nel settore agricolo, sta dimostrando la sua efficacia per il contrasto al caporalato.

E questo è dimostrato anche dagli arresti avvenuti nel tarantino negli scorsi giorni. È un risultato importantissimo del Governo, dei Ministri Orlando e Martina, del Parlamento italiano, delle due Camere, delle Commissioni giustizia e lavoro, dei sindacati dei lavoratori agricoli. Questo provvedimento, per incidere in profondità, ha ora bisogno di una nuova stagione civile e culturale della lotta al fenomeno del caporalato, che muova dalle istituzioni territoriali”.

“Tuttavia – continua il parlamentare ionico – mi rendo conto che il contrasto al caporalato sarà ancora una battaglia di lunga durata. Con Lucia (La Penna, ndr) abbiamo visitato il casolare che ospitava il lavoratori extracomunitari rumeni. Ma a poche centinaia di metri, altri casolari, persino quelli del consorzio di bonifica, sono abitati abusivamente da extracomunitari. Ed ancora più in là, si trovano altri casolari privati, dove vivono comunitari dell’est ed extracomunitari africani.

Insomma, siamo nella zona più ricca della produzione di ortofrutta e di uva da tavola, dove si consumano centinaia di giornate lavorative, delle quali gran parte violando i diritti dell’ingaggio e del salario dei lavoratori comunitari dell’est ed extracomunitari ed anche delle giovani lavoratrici pugliesi. Questa battaglia accanto alle forze dell’ordine, al sindacato e alle prefetture, ha bisogno che scendano in campo i sindaci. Non solo per il controllo, ma soprattutto perché nelle comunità di queste zone si acquisisca quale disvalore porta con sé il caporalato. Sì!

Perché si tratta proprio di questo. Dal punto di vista culturale gioca sul ricatto del lavoro e dell’iscrizione negli elenchi anagrafici. agendo nella comunità civile con molta impunità. Insomma, bisognerebbe parlare anche nelle scuole ai nostri ragazzi, di quale violazione viene quotidianamente compiuta, fino al fenomeno grave dello schiavismo di giovani comunitari dell’est e di extracomunitari”.

“Come sempre – aggiunge il deputato Dem – ci sono aziende agricole in regola e quelle che illegalmente commissionano al caporale la violazione dei diritti del lavoro, consumando anche la sleale concorrenza nei confronti delle altre aziende in regole. Questo è l’altro fenomeno da contrastare”.

“Quello che è emerso nelle comunicazione degli scorsi giorni – ha detto il segretario La Penna – è l’arresto. Certamente un bel traguardo, frutto di cabine di regia in Prefettura e di un lavoro capillare che come organizzazione sindacale stiamo facendo da diverso tempo. Ma dietro ad ogni irregolarità, ad ogni situazione di sfruttamento, fino ad arrivare a condizioni di schiavitù vera e propria, ce ne sono tantissime altre che ancora non sono emerse. Soprattutto la parte occidentale della provincia tarantina, vede una situazione che deve essere, dal mio punto di vista, attenzionata.

Tanto è vero che abbiamo chiesto un incontro in Prefettura che abbia come ordine del giorno il proposito di concentrarsi su un’area vasta, che manifesta un profondo disagio. A questo disagio sono legati anche i casi di malaria che abbiamo registrato nella contrada Pantano. Questi sono rappresentativi di un abbandono del territorio. E dietro l’abbandono del territorio c’è anche l’abbandono di chi quel territorio lo vive. Quindi non solo dei braccianti, ma della collettività tutta”.

In conclusione, l’on. Vico ha dichiarato: “Porterò in Parlamento la necessità che i servizi ispettivi del ministero del Lavoro (Inps e ispettorato) siano ulteriormente intensificati”.

 

 

viv@voce

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