LECCE. Sanitaservice: “Su concorsi, formazione e full time percorsi condivisi con i sindacati, ma Cgil non può avere diritto di veto“

Nota stampa di Gabriele Onorato, amministratore unico Sanitaservice ASL Le srl

Con le sigle sindacali abbiamo provato, riuscendoci, ad affrontare insieme i passaggi cruciali che attendono Sanitaservice nei prossimi mesi. Alla Cgil, tuttavia, non si può attribuire una sorta di “diritto di veto” che va ben oltre il suo ruolo e che, peraltro, costituirebbe un’ingiusta penalizzazione rispetto alle altre sigle sindacali, le quali, esattamente come la Cgil, rappresentano lavoratori, difendono diritti e assumono doveri.

Per scelta, forma mentis e rispetto delle regole che sovrintendono alle corrette relazioni sindacali, abbiamo dialogato e discusso con i sindacati di tutte le questioni sul tappeto.

Nell’incontro del 29 settembre scorso si è ragionato del nuovo Business Plan, dei corsi di formazione, del passaggio dal part time al full time, nonché della proposta per l’avanzamento dal livello A1 ad A2 del personale interessato. Senza dimenticare di illustrare lo stato dell’arte dei concorsi già in atto e di avviare il confronto con i sindacati sulle prossime procedure d’assunzione, che hanno numeri importanti. Alle sigle sindacali, inoltre, è stato chiesto di formalizzare una proposta da portare in delegazione trattante: dunque, massima apertura alle loro opinioni e richieste.

Questioni importanti su cui si è raggiunta una condivisione di massima con Cisl, Uil-Fpl, Usb, Fsi-Usae, Fials, Fsi e rsu aziendale. Un accordo nel metodo e nel merito che sostanzialmente rappresenta – e non è un particolare secondario – la chiave di volta per assicurare e tutelare diritti e legittime aspettative dei lavoratori. Anche in tempi abbastanza rapidi.

Naturalmente, prendiamo atto delle riserve espresse unicamente dalla Cgil leccese. Appare singolare, però, che in procedure e trattative del tutto simili riguardanti le Sanitaservice di Taranto e Brindisi, la stessa Cgil non abbia sollevato dubbi e riserve così forti, anzi tutt’altro. Ed è singolare anche il fatto che il segretario leccese abbia abbandonato altri tavoli di delegazione trattante su business plan e organigramma aziendale.

E’ dunque una questione che riguarda i singoli “interpreti” sui diversi scenari locali? La declinazione del tutto personale di una strategia sindacale che, altrove, appare più dialogante e meno ostinatamente “contro” a prescindere? Vedremo più avanti se arriveranno risposte, atteggiamenti e comportamenti in grado di sciogliere questi legittimi dubbi e di confortare una ragionevole certezza: il dissenso di uno non può avere la meglio sul consenso di tutti gli altri.

Un concetto valido in ogni consesso: umano, sindacale e istituzionale.

Per questo, come Sanitaservice, continueremo “senza riserve” a dialogare con tutti i sindacati, nella loro diversità di vedute e di opinioni, con l’obiettivo di raggiungere la migliore sintesi possibile a favore dei lavoratori che, non va dimenticato,  sono i concreti portatori sani di diritti e in linea con il percorso intrapreso di fornire uno standard qualitativo dei servizi sempre più elevato ed efficiente.

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