Roccaforzata. “MANCATE DIMISSIONI DEL SINDACO. NON ABBIAMO PIU’ PAROLE”

Roccaforzata. “MANCATE DIMISSIONI DEL SINDACO. NON ABBIAMO PIU’ PAROLE”

Nota stampa del Meetup M5S

Potrebbe essere questo il titolo della commedia che vede protagonista da ormai un anno il sindaco di Roccaforzata. Questa commedia, ora si arricchisce di un altro capitolo!

Come si legge dai quotidiani di questi giorni sembra che il Dott. Vincenzo Pastore abbia inviato un certificato medico che gli ha impedito di presenziare all’udienza con la quale il Giudice doveva pronunciarsi sulla sua richiesta di patteggiamento.

Cosa significa? Rinviare la sentenza che per effetto della legge SEVERINO dovrebbe fargli perdere la poltrona da primo cittadino.

Eppure la richiesta di patteggiamento che lo inducono a condanna certa non lo inducono ancora ad assumersi le responsabilità dimettendosi una volta per tutte.

Non tocca a noi dare nessun giudizio morale o comportamentale sulla questione, né commentare sentenze ma è nostro dovere richiedere chiarezza e senso delle istituzioni.

Nonostante ciò “IRRESPONSABILMENTE” il nostro primo cittadino continua ad essere seduto sulla poltrona della “CASA MUNICIPALE” mancando di rispetto ai cittadini che egli “purtroppo” rappresenta.

Ma la stessa maggioranza non prende le distanze. Quella maggioranza che poco tempo fa sosteneva che solo a sentenza certa avrebbe preso le dovute decisioni. Eh già perché dimettersi per coscienza e senso delle istituzioni quando la legge offre tutto il tempo necessario!

Ricordiamo loro che il senso delle istituzioni pretenderebbe le dimissioni dai rispettivi ruoli istituzionali ricoperti.

Più volte il MEETUP ROCCAFORZATA 5 STELLE ha chiesto loro di dimettersi per cercare di invertire la rotta circa la disastrosa situazione in cui versa il ns. paese, impedendo alla barca di affondare del tutto. E’ sotto gli occhi di tutti la mancanza di programmazione! Tasse alle stelle, paese sporco(le periferie sono ormai discariche).

Allora togliete il disturbo, date la possibilità ai cittadini di rimediare all’errore fatto votandovi nel giugno 2016.

“Se non riuscite, le lettere le scriviamo noi. Basta che voi le firmiate”.

viv@voce

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