A San Marzano di San Giuseppe la cultura diventa progetto di Servizio Civile Nazionale

A San Marzano di San Giuseppe la cultura diventa progetto di Servizio Civile Nazionale

Dal 10 ottobre 2016 il Comune di San Marzano di San Giuseppe è divenuto un ente promotore di progetti di Servizio Civile Nazionale

Primo fra questi, è appunto “La Cultura per San Marzano di San Giuseppe”, approvato dal  Ministero dopo la partecipazione dell’amministrazione comunale ad un bando che ha consentito al paese di accreditarsi ad esso.

L’idea di base è quella di unire il patrimonio artistico-culturale del comune con la storia della lingua arbëreshe, parlata dalla minoranza etno-linguistica albanese d’Italia e conservata dalla tradizione popolare nel corso dei secoli. Tracce di un’etnia ancora oggi evidenti – come spiega Alberto Fischetti (responsabile del progetto) – e molto sentite dagli abitanti del paese, soprattutto in occasione della festa patronale, laddove attraverso riti religiosi e civili si esprime totale attaccamento alle proprie origini che risalgono al 1500 (periodo della fondazione del comune).

Fulcro del progetto, sono i cinque volontari adibiti alle realizzazione del programma, il quale si articola mediante laboratori didattici ed eventi culturali (come ad esempio laboratori di scrittura e lettura per bambini).  Di rilevante importanza è l’attenzione che viene dedicata alla conservazione e promozione della biblioteca comunale, in particolar modo attraverso le presentazioni d’autore che riescono a coinvolgere un discreto numero di individui (generalmente con una fascia d’età che intercorre dai trent’anni in su), sebbene ci si auspica di estendere l’interesse delle suddette manifestazioni culturali a gran parte del paese. Infatti, è già previsto un nuovo incontro, questa volta, però, basato su una proiezione cinematografica.

I cinque ragazzi, Annunziata De Padova, Paolo Mattia Saracino, Maria Fontana Santoro di San Marzano e Carla Blasi e Marco Costante, rispettivamente di Lizzano e Taranto (proprio perché gli esaminatori hanno deciso di selezionare i volontari secondo i criteri della meritocrazia e dell’interesse nei riguardi del progetto e non in base al luogo di appartenenza), hanno diverse formazioni scolastico-universitarie alle spalle, ma sono mossi da un unico comune denominatore: la fruizione della cultura e la trasmissione di quest’ultima a più persone possibili.

A questo riguardo, è opportuno  evidenziare la figura dell’OLP, ovvero l’operatore locale di progetto, in questo caso il signor Damiano Cavallo, un punto di riferimento fondamentale per i cinque volontari, sempre pronto a rispondere alle loro esigenze,  come del resto il signor Alberto Fischetti summenzionato.

In definitiva, in un’epoca in cui sempre più giovani si discostano dal proprio patrimonio culturale (inteso come patrimonio locale), il riscontro ottenuto relativo all’avvicinamento dei giovani all’informazione è stato positivo. Attualmente, molti ragazzi che un tempo ignoravano le dinamiche del servizio civile in generale e nello specifico l’opportunità di questa esperienza all’interno del comune di San Marzano di San Giuseppe, ora ne sono a conoscenza ed alcuni di loro hanno intenzione di impegnarsi in futuro con i prossimi progetti che verranno presentati dall’amministrazione comunale.

Un’occasione utile intesa non solo come esperienza didattica, ma come esperienza di vita volta al confronto costruttivo tra i giovani che possono dunque impegnarsi con dedizione e passione ad apportare miglioramenti nel proprio territorio.

Rossana Pesare

viv@voce

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