SAVA. E ci risiamo. Balordi entrano nel Bonsegna per due volte nell’arco di tre giorni. Ma stavolta i danni sono seri

SAVA. E ci risiamo. Balordi entrano nel Bonsegna per due volte nell’arco di tre giorni. Ma stavolta i danni sono seri

L’incapacità dell’amministrazione IAIA si misura anche nella mancanza della videosorveglianza

E ci risiamo ennesima intrusione dei balordi. E così il plesso scolastico del “Bonsegna” risulta il bersaglio preferito da chi non sa che fare nelle ore notturne e allora scavalca il solito cancello di Via Cinieri e diventa padronissimo di tutta la struttura pubblica. Quindi, lo scorso venerdì c’è stata la prima intrusione e oggi è la seconda. Inteso di questi ultimi 5 giorni.

Sono state tante decine di volte che il cancello di Via Cinieri è stato scavalcato dai balordi seguendo la solita tattica: uno scavalca il cancello, poi forza la porta antipanico, fa saltare il maniglione interno tenuto da una catena e poi, sempre dall’interno, apre le porte antipanico da Via Manzoni, dove si trova la palestra degli alunni, e così apre la via ai suoi simili. Solito rituale. Solita incapacità amministrativa per porre argine a questo fenomeno che si ripete immancabilmente.

Ma andiamo ai danni che hanno procurato. E sì, stavolta si parla per davvero di danni. Al di là di aver sbattuto per terra la macchinetta del ristoro e qui senza successo in quanto la gettoniera non è facile aprirla ma il danno maggiore è stato procurato agli alunni. Aperti gli armadietti collocati all’interno delle aule hanno portato via i computer scolastici, prima però hanno aperto le cassette del pronto soccorso e cosparso di tintura di iodio i banchi e la pavimentazione.

E così i nostri plessi pubblici sono vulnerabilissimi. Alla mercè di balordi che a quanto a danno stavolta ne hanno fatto parecchio. Che dire? Sempre le solite cose: manca la videosorveglianza. E chi amministra oggi, a due decine di giorni dal responso elettorale, aveva nel suo programma, per intenderci quello del maggio 2012, la videosorveglianza di tutti i beni comunali. Ma IAIA due cose ha fatto degne di cronaca, ma nel senso negativo.

Il primo è che il nostro Comune paga circa 25 mila euro all’anno alla compagnia privata di vigilanza per il controllo dei plessi. Il secondo? E’ stato quello di mettersi le telecamere nella stanza antistante e nell’ufficio del sindaco. Eh già IAIA si tratta bene.

Peccato che, a come si tratta lui nel Municipio e con il denaro pubblico, ha dimenticato l’importanza del patrimonio comunale.

L’aria fritta si sta dileguando. Le belle parole non servono più. Servivano i fatti.

E quelli sono mancanti in questi passati 5 anni.

E addirittura si vuole riproporre al paese per altri 5 anni?

IAIA, go home!

Giovanni Caforio

viv@voce

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