SAVA. Al Concorso indetto dalla Gazzetta del Mezzogiorno, NewsPaperGame 2017, partecipano i ragazzi dell’IISS Del Prete-Falcone

SAVA. Al Concorso indetto dalla Gazzetta del Mezzogiorno, NewsPaperGame 2017, partecipano i ragazzi dell’IISS Del Prete-Falcone

Incontro con Matteo Bufano e Andrea De Santis, giovanissimi studenti di 16 e 15 anni e freschi di preparazione del nuovo progetto

Com’è partito tutto questo?

Matteo: “Inizialmente doveva essere un semplice compito per casa: abbiamo deciso con la professoressa di italiano, prof.ssa Pulieri, di fare qualcosa di diverso e abbiamo scelto una canzone da analizzare: Vietato Morire, di Ermal Meta.

L’abbiamo ascoltata  e analizzata in classe; per casa dovevamo scrivere ciò che la canzone ci trasmetteva, e completare l’analisi con un commento personale. Sia il mio commento che quello di Andrea è piaciuto particolarmente alla professoressa che ci ha proposto di scrivere insieme un articolo da pubblicare sul giornale della scuola. Abbiamo poi scoperto che l’Istituto partecipava ad un concorso indetto dalla Gazzetta del Mezzogiorno, NewsPaperGame 2017, e abbiamo chiesto di partecipare. La professoressa Soloperto, responsabile della redazione giornalistica della nostra scuola, ci ha accolto con gioia e la ringraziamo di cuore.”

Quali tematiche tratta questo progetto?

Andrea: “Innanzitutto parla di tematiche quali la violenza domestica, che fortunatamente noi non abbiamo vissuto; ci siamo immersi nella canzone con i sentimenti, perché ci tocca particolarmente. Inoltre è molto intelligente la scrittura che l’autore usa nelle sue canzoni.”

E’ una canzone che incita alla ribellione contro la violenza; è questo che vi ha entusiasmato e che vi ha dato entusiasmo nel proseguire in questa nuovissima esperienza?

Matteo: “Sì, poi essendo io fan di Ermal da qualche anno, l’idea mi ha subito entusiasmato.”

Andrea: “Sì, io l’ho scoperto grazie alla sua partecipazione a Sanremo, e mi ha colpito.”

Questo è un progetto a cui avete partecipato non da soli, ma assieme agli altri. Coloro che non hanno voluto partecipare come vi hanno guardato,  o vi stanno guardando tuttora?

Andrea: “I nostri compagni di classe sono stati e sono un po’ titubanti, perché non vogliono superare il limite e soffermarsi a riflettere. Ascoltano le canzoni in base alla moda, non analizzano bene i testi e di conseguenza ciò che l’autore vuole esprimere.”

Un futuro prossimo come vi vede?

Matteo: “Sicuramente continueremo a scrivere perché ci piace, e ci proponiamo di scrivere sempre di qualcosa che ci colpisce o che sentiamo vicino al nostro interesse; non vogliamo scrivere tanto per farlo.”

In genere nelle formalità alla fine, o quasi, di un incontro si chiedono i ringraziamenti per questo progetto …

Matteo: “I nostri ringraziamenti vanno sicuramente alla professoressa Pulieri, la nostra professoressa di italiano, che ha fatto da interlocutrice con la professoressa Soloperto, che ringraziamo nuovamente per averci permesso di partecipare, e al nostro preside A. Pagano, che permette la realizzazione di progetti che consentono ai giovani di esprimersi.”

Un messaggio ai vostri coetanei, alla luce di questa esperienza, quale può essere?

Andrea: “Di disobbedire a ogni forma di oppressione e violenza, che può manifestarsi in vari modi. Non scappate mai, combattete.”

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http://newspapergame.lagazzettadelmezzogiorno.it/2017/03/31/vietato-morire-discutiamone/

 

 

viv@voce

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