AVETRANA. Depuratore consortile. Imponente manifestazione ribadisce il no al sito Urmo e contro lo scarico a mare

AVETRANA. Depuratore consortile. Imponente manifestazione ribadisce il no al sito Urmo e contro lo scarico a mare

Il sindaco avetranese in testa, quello di Manduria latitante! E di quello savese si sta interessando Federica Sciarelli!

Venerdì 31 marzo. Diverse migliaia di persone si sono riversate oggi pomeriggio in piazza ad Avetrana da dove è partito il lunghissimo corteo composto da studenti, cittadini di Avetrana, Erchie, Oria, Manduria, comitati ed associazioni, che hanno protestato gridando slogan ed esponendo cartelli per la dislocazione del depuratore a Urmo e contro lo scarico a mare.

In prima linea il sindaco di Avetrana, Antonio Minò e i componenti della sua amministrazione, a seguire migliaia e migliaia di persone e diverse decine di trattori e mezzi agricoli.

Una mega manifestazione che però ha visto assente per l’ennesima volta il sindaco di Manduria Roberto Massafra, forse in altre faccende politiche affaccendato, altrettanto dicasi per i componenti della sua giunta manduriana e degli altri amministratori che, evidentemente non sentono di dovere solidarizzare politicamente con gli avetranesi che difendono legittimamente un loro diritto.

Per chi legge per la prima volta su questo problema, la Regione e l’Acquedotto Pugliese (evviva la democrazia) nei giorni scorsi hanno avviato i lavori di costruzione di un depuratore in località Avetrana, solo che quell’impianto serve a Manduria e Sava.

A parte questo, secondo quanto dichiarato recentemente dal governatore Emiliano, tale depuratore avrà comunque uno scarico a mare, tant’è che lo ha sottolineato sul web …  “non ci sarà uno scarico continuo a mare …”.

Per cui è chiaro che in un modo o nell’altro ci sarà, ciò in contrasto con quanto investito dalla Comunità Europea, nel rifacimento delle dune e nella tutela della Riserva Naturale.

Infatti, si sta violando proprio tale riserva naturale senza tener conto poi della mazzata al turismo e all’economia locale già amaramente provata.

Mimmo Carrieri

viv@voce

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