“ASSUNZIONI NEGLI STABILIMENTI, DICIAMO LE COSE COME STANNO”. La ministra Pinotti risponde in IV commissione Difesa ad una interrogazione parlamentare

“ASSUNZIONI NEGLI STABILIMENTI, DICIAMO LE COSE COME STANNO”. La ministra Pinotti risponde in IV commissione Difesa ad una interrogazione parlamentare

Nota stampa della FLP (federazione lavoratori pubblici e pubbliche funzioni)

Appare davvero di grande interesse, per tutta una serie di ragioni, la risposta che la Ministra Pinotti ha dato il 23 u.s. agli onn. D. Duranti e C. Galli (MDP) che l’avevano interrogata per sapere se A.D. avesse intenzione di “indire concorsi e assunzioni di giovani maestranze e riaprire la scuola allievi operai” per dare risposte in merito alla preoccupante e crescente carenza di professionalità, in particolare tecniche e con particolare riferimento agli Stabilimenti (Arsenali MM e Poli EI), che sta mettendo a dura prova il futuro di quegli Enti, nei quali l’età media cresce (ora a 57 anni) e il turnover è inesistente.

Un problema gravissimo che, ove non si ponga rimedio in tempi rapidissimi, rischia di accelerare la fine di quegli Enti e di rendere obbligato il passaggio all’industria privata, peraltro previsto ex art. 280 del Libro Bianco, pur a fronte dei non pochi soldi già spesi (es. piani Brin MM) e delle risorse arrivate o in arrivo.

La risposta fornita all’interrogazione sembra davvero non cogliere appieno la gravità del problema.

A partire dalla affermazione che “la componente civile sta ricevendo alimentazione da due fonti”: la prima di queste fonti sarebbe quella fornita “da personale delle FF.AA. giudicato non idoneo al servizio militare” e transitato nei ruoli civili ai sensi del Decreto I.M. 18.04.2002, e la seconda quella derivante “da nuove assunzioni nel rispetto del vigente regime assunzionale”, oggi molto limitante (25% cessati).

In merito alla presunta alimentazione della componente civile da parte degli ex militari transitati, dobbiamo dire che essa è contraddetta dai dati di fatto, che gli interroganti avevano peraltro già evidenziato con riferimento all’Arsenale di Taranto: 101 unità transitate, immesse il più spesso in ruoli tecnici senza essere sempre in possesso dei relativi contenuti professionali, in molti casi impiegati in modo parziale per motivi di salute, e in altri poi riconvertiti in diverso profilo, spesso amministrativo. Affermare che i colleghi ex militari transitati possano, in generale, dare risposte alla storica carenza di personale civile tecnico, ci appare, anche a fronte della loro stessa storia, una palese forzatura.

In merito invece alla c.d. seconda fonte di alimentazione, quella relativa alle nuove assunzioni, la risposta appare un pò sibillina, e sembra indurre in errore la stessa on. Duranti che, in replica, dice di prendere atto dello “sblocco di 82 assunzioni” di vincitori di concorso, pur ritenendole “assolutamente insufficienti”. Va precisato che non c’è oggi alcuno sblocco per nuove assunzioni, se è questo che qualcuno potrebbe evincere dalla risposta della Ministra.

Le 82 unità tecniche di cui si dice, sono già state assunte da tempo nel M.D.: di esse, le prime 24 unità sono stati i vincitori del concorso indetto nel 2007 per 30 posti di “assistente tecnico del settore motoristico e meccanico” per le esigenze dell’area industriale (si veda il Notiziario n. 84 del 5.08.2014); le restanti 58 unità sono invece i funzionari tecnici (5 ingegneri, 4 funzionari ex C2 e 49 collaboratori ex C1), tutti relativi a bandi del 2007 e con graduatorie pubblicate nel 2008 e 2009, di cui abbiamo riferito nel Notiziario n. 120 del 20.11.2014 e che poi sono stati assunti a dicembre (Notiziario n. 134 del 27.12.2014). Dunque, le 82 assunzioni sono tutte datate anno 2014.

Ebbene, queste assunzioni hanno indubbiamente avuto, a suo tempo, un effetto positivo in quanto hanno tamponato qualche falla, ma oggi, a distanza di oltre tre anni dall’ultima immissione e a fronte di oltre 1.900 lavoratori civili cessati dal servizio dal 2014, dei quali molti di profilo tecnico, il problema della carenza di professionalità tecniche si presenta in quegli Enti in forma ancor più grave e drammatica.

La nostra idea è sempre la stessa, e la riproponiamo oramai da anni: per risolvere il problema, occorrerebbe un piano straordinario di assunzioni, in particolare di profili tecnici, per l’area industriale. Se la Ministra si fosse spesa fino in fondo in questi anni per mettere a punto, e poi rendere praticabile e sostenibile, questo piano, oggi non saremmo al punto in cui siamo… E anche sulla “scuola allievi operai”, affermare oggi, a marzo 2017, che sono in corso approfondimenti, ci sembra francamente un po’ troppo.

IL COORDINATORE GENERALE – Giancarlo PITTELLI

viv@voce

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