AGORÀ, DA MARTANO A MILANO LE IDEE DEI GIOVANI PROGETTISTI

La direttrice di Paysage, Novella B. Cappelletti, al fianco degli organizzatori con l’obiettivo di fare sistema. Prossima tappa Made expo

“Straordinaria, in una terra che fa del paesaggio il suo valore aggiunto, l’organizzazione di una rassegna così importante in un paese con meno di diecimila abitanti, con 120 progetti giunti da tutta Italia. L’obiettivo, adesso, è quello di portare questa forza creatrice in un contesto dove i giovani possano incontrare le realtà produttive. Stiamo ragionando con gli organizzatori per essere presenti ad eventi nazionali come il Made Expo o la Triennale di Milano”. 

Queste le parole di Novella Beatrice Cappelletti, direttore della rivista “Paysage Topscape”, relatrice della tavola rotonda “Architettura e paesaggio” allestita nell’ambito della 13° edizione di “Agorà Design”, rassegna di architettura, design e artigianato che si tiene a Martano, presso il Palazzo Baronale, organizzata da Sprech Group. 

“Bisogna infatti cominciare a mettere in connessione questi ragazzi con le aziende: se anche solo tre, quattro di questi riusciranno a realizzare i loro prodotti, allora sarà stato un successo”, ha aggiunto l’esperta, che ha voluto ricordare come la Puglia brilli particolarmente, in Italia, per la capacità di fare del paesaggio una delle sue risorse principali: “lo stesso vino, per esempio, porta con sé l’immagine unica del paesaggio da cui nasce. Questa è la nostra grande risorsa,  e occorre cogliere al volo l’opportunità per fare sistema”.

“Una piazza del Sud che diventa incubatore di idee e progetti offerti alle nuove generazioni di professionisti  che si confrontano con le aziende e con i linguaggi della progettazione. Una scelta coraggiosa”, ha commentato anche il designer salentino Francesco Spada, “senza coraggio non si va avanti. Bisogna avere idee condivisibili, sostenibili e possibilmente plurali. Questa mi sembra la dimensione più adatta a trovare un equilibrio tra il grande caos che ci circonda e la necessità di dar vita a nuovi progetti  capaci di creare luoghi di convivenza sociale”.

Ieri mattina, invece, la Lectio Magistralis dell’urbanista Stefano Boeri alla presenza di numerosissimi addetti ai lavori che hanno affollato la sala “Karol Wojtyla” del Palazzo Baronale per ascoltare dalla viva voce del padre del “Bosco Verticale” di Milano la storia della realizzazione di questa  straordinaria opera. 

Tenendo alta ancora una volta la bandiera del primato italiano nel campo dell’arte e della bellezza, “The Vertical Forest” ha fatto scuola ovunque, fornendo soluzioni innovative utili a soddisfare le esigenze sempre più impellenti di ri-forestazione e demineralizzazione delle città.

“In Italia avremmo bisogno di distretti regionali e filiere locali di utilizzo del legno, materiale naturalmente antisismico”, ha ripetuto ancora una volta l’urbanista milanese, che sta lavorando ad Amatrice ad alcuni progetti di ricostruzione dei ristoranti distrutti dagli ultimi terremoti. “

Così come amo ripetere che in Italia ci vorrebbe un Ministero dei boschi e del legno: perché nessun bosco verticale, per quanto sia progetto replicabile, esportabile e migliorabile, potrà mai sostituire gli spazi verdi naturali delle città, foreste o prati che siano”. 

Il programma dell’ultima giornata della rassegna, oggi 26 febbraio, prevede alle 10.30 la cerimonia di premiazione del concorso “Living”. Nel pomeriggio alle 18.00 i saluti conclusivi di Pasquale Rescio amministratore di Sprech Group.

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