Più di un giovane italiano su dieci torna a vivere con i genitori per difficoltà economiche

Più di un giovane italiano su dieci torna a vivere con i genitori per difficoltà economiche

È questo il Rapporto Italia 2017 confermato dall’Eurispes

Gli effetti devastanti della crisi economica gravano sulle spese d’affitto, sul mutuo o più in generale sul tenore di vita. Ragion per cui, l’unica soluzione plausibile per far fronte a tali problematiche è quella di tornare indietro: “molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi, come tornare a casa dai genitori (13,8%) o in quella dei suoceri”.

Questo è quanto emerge dalla ricerca che ha mostrato come quasi la metà delle famiglie non riesce a gestire i conti per arrivare a fine mese (48,3%), un italiano su quattro si sente povero e soltanto una famiglia su quattro riesce a risparmiare. Il 25,6% delle famiglie  ha difficoltà a sostenere le spese mediche e molto spesso, pur avendo chiesto un prestito alle banche, quest’ultimo non è stato concesso (è avvenuto all’incirca nel 7,8% dei casi). 

Tra le varie motivazioni legate alla richiesta di un finanziamento vi sono:  il mutuo per l’acquisto della casa (46,8%), l’esigenza di saldare debiti accumulati in precedenza ( 27,6%),  saldare quelli contratti con altre banche/ finanziarie (17,9%),  spese per le cerimonie (17,9%).  

Sempre secondo il rapporto Eurispes, effettuato su base territoriale, il tornare a vivere con i propri genitori, con la famiglia del coniuge o comunque adottare soluzioni che prevedono l’aiuto della propria famiglia, è un fenomeno con percentuale più alta al Nord-Ovest; seguono le Isole (con il 14,2%) ed infine il Centro con la quota più bassa (9,4%).

Inoltre il 32,6% della gente presa in esame, ha dovuto affidare la cura dei propri figli ai nonni per risparmiare il costo relativo allo stipendio di una babysitter. Le cause dei problemi economici che incombono sulle famiglie non riguardano soltanto la perdita del lavoro (76,7%), ma anche una separazione o un divorzio ( 50,6%), una malattia propria o di un familiare (39,4%).

Non manca in questa graduatoria la dipendenza dal gioco d’azzardo ( 38,7%) e la perdita di un membro della famiglia (38%).

Rossana Pesare

viv@voce

Lascia un commento