A Taranto Giuseppe Albanese in Liszt agrodolce

A Taranto Giuseppe Albanese in Liszt agrodolce

Dopo il rinvio per le nevicate, ecco il concerto del noto pianista al Teatro Orfeo nei due concerti di Franz Liszt con l’Orchestra ICO “Magna Grecia” diretta da Piero Romano. In programma due concerti di Liszt e “Gazebo Dances” del premio Oscar John Corigliano

 Il pianista trentasettenne Giuseppe Albanese è una solida realtà del concertismo internazionale, uno dei solisti più richiesti della sua generazione, tanto che da due anni incide CD per la famosa etichetta gialla “Deutsche Grammophon”, per la quale ha prima registrato il concept album “Fantasia”, e poi “Après une lecture de Liszt” dedicato al compositore ungherese.

Giuseppe Albanese è un appassionato estimatore di Franz Liszt, tanto che si è laureato in Filosofia, col massimo dei voti e la lode, con una tesi “con dignità di stampa” proprio sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”, l’inizio di una brillante carriera accademica cominciata con la docenza universitaria di “Metodologia della comunicazione musicale”, oggi l’artista insegna Pianoforte al Conservatorio “Tartini” di Trieste.

Giuseppe Albanese sarà al Teatro Orfeo di Taranto per eseguire, con l’Orchestra ICO “Magna Grecia” diretta da Piero Romano, i due concerti per pianoforte e orchestra di Franz Liszt, opere di durata non eccessiva, una ventina di muniti circa ciascuna, ma che richiedono al solista non comuni capacità interpretative e un notevole virtuosismo.

Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi bemolle maggiore, S.124 ebbe una gestazione di circa ventisei anni: gli appunti con i temi principali risalgono al 1830, infatti, mentre la stesura definitiva risale al 1856. La prima esecuzione si tenne a Weimar con solista lo stesso Liszt, uno dei più grandi virtuosi di tutti i tempi, mentre l’orchestra fu diretta da Hector Berlioz.

Il Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in la maggiore, S.125, fu definito dallo stesso compositore ungherese un “concert symphonique” per il ruolo di rilievo che riveste l’orchestra in questa partitura; per il suo carattere mistico, questa opera fu invece chiamata “apoteosi di macabrezza” da Richard Wagner, genero di Liszt avendone sposato la figlia illegittima Cosima.

In questo concerto l’Orchestra ICO “Magna Grecia”, diretta da Piero Romano, eseguirà anche il brano “Gazebo dances”, scritto dal compositore italo-americano John Corigliano nei primi anni Settanta del secolo scorso; musicista eclettico, nel 1999 Corigliano ha vinto l’Oscar per la migliore colonna sonora con la musica per il film “Il violino rosso”, mentre nel 2001 ha ricevuto il Premio Pulitzer per la musica per la sua Sinfonia n. 2 per orchestra d’archi; nel 1991, inoltre, il compositore è stato premiato con il Grawemeyer Award per la sua Sinfonia No. 1 dedicata alla commemorazione delle persone scomparse per l’Aids.

“Liszt agrodolce” con Giuseppe Albanese e l’Orchestra ICO “Magna Grecia” diretta da Piero Romano, concerto della stagione XXV “Eventi musicali” 2016-2017 dell’ICO “Magna Grecia”, si terrà giovedì 26 gennaio (ingresso ore 20.30 – start ore 21.00), al Teatro Orfeo di Taranto, un evento reso possibile da Lubritalia.

Biglietti: poltronissima € 20, Platea centrale e I Galleria € 15 e II e III Galleria € 10; informazioni e prevendita: Orchestra ICO Magna Grecia, via Tirrenia n.4 Taranto (099.7304422) e via Giovinazzi n.28 (cell. 345.8004520) o Basile Strumenti Musicali, via Matteotti n.14 Taranto (099 4526853), www.orchestramagnagrecia.it.

Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia è Ubi Banca Carime che conferma il suo sostegno convinto per corroborare sul territorio la funzione di una economia integrata al fine di garantire responsabilmente un’alta qualità della vita; l’orchestra è sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Comune di Taranto, Regione Puglia, e Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.

Biografia

GIUSEPPE ALBANESE

Tra i più richiesti pianisti della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 su etichetta Deutsche Grammophon con un concept album dal titolo “Fantasia”, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Segue nel 2015 il suo secondo album DG “Après une lecture de Liszt”, interamente dedicato al compositore ungherese. Nel marzo 2016 Decca Classics inserisce nel box con l’opera omnia di Bartók in 32 cd la sua registrazione (in prima mondiale) del brano “Valtozatok” (Variazioni).

Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli ribalte internazionali quali – tra gli altri – il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l’Auditorium Amijai di Buenos Aires; il Cenart di Mexico City; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in the Fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filarmonica di San Pietroburgo; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona, ha collaborato con direttori del calibro di Christian Arming, John Axelrod, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Fabio Mastrangelo, Henrik Nanasi, Anton Nanut, Tomas Netopil, Daniel Oren, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Alexander Sladkowsky, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb ecc.

Tra i festival, di particolare rilievo gli inviti al Winter Arts Square di Yuri Temirkanov a San Pietroburgo, al Castleton di Lorin Maazel (USA), all’Internazionale di Brescia e Bergamo e al MiTo SettembreMusica, alla Biennale Musica di Venezia, oltre al Mittlefest, il Tiroler Festspiele di Erl, il Festival di Colmar, En Blanco y Negro di Mexico City, il Festival di Sintra (Portogallo), il Tongyeong Festival (Corea).

In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche (incluse quelle dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia e della RAI di Torino) e in tutti i più importanti teatri.

Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato invitato a suonare in ben undici delle tredici Fondazioni Liriche italiane: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona.

Prima di “Fantasia” e “Après une lecture de Liszt”, Albanese ha riscosso singolare successo con il CD monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile “Amadeus” in occasione dell’anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese. Il suo CD “1900 – Yearbooks of 20th Century Piano, dedicato all’anno solare 1900 e contenente musiche di Skrjabin, Szymanowski, MacDowell e la prima registrazione assoluta delle Variazioni di Bartók è stato recensito come CD del mese dal mensile Suonare News e 5 stelle sia nel giudizio tecnico che artistico dal mensile Amadeus.

Già “Premio Venezia” 1997 (assegnato all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad) e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.

Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e la lode (con dignità di stampa della tesi sull’Estetica di Liszt nelle “Années de Pèlerinage”) ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di “Metodologia della comunicazione musicale” presso l’Università di Messina. Insegna attualmente Pianoforte al Conservatorio “Tartini” di Trieste.

viv@voce

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