Castellaneta. “IL FUTURO A CONTI FATTI”, BRINDISI CON LA CITTÀ PER RICONQUISTARE L’ENTUSIASMO DI ESSERE CASTELLANETANI

Idee, cantieri e prospettive. Il sindaco Giovanni Gugliotti, ieri pomeriggio, ha raccontato la città che cambia, brindando con un nutrito gruppo di cittadini al 2016 ormai trascorso

Nel rinnovato Palazzo Catalano, quindi, gli auguri di fine anno sono stati un ottimo espediente per confrontarsi sull’enorme quantità di opere e azioni amministrative compiute in questi 12 mesi, così importanti per la storia cittadina. Perché questi sono giorni di bilanci per tutti, certo, ma per la comunità castellanetana sono il coronamento di un percorso pieno di ostacoli e soddisfazioni. Solo la grande competenza della squadra amministrativa, infatti, ha impedito che il 2016 fosse rammentato come l’annus horribilis del Comune di Castellaneta.

Un esercizio di sano realismo, quindi, quello compiuto dall’Amministrazione Gugliotti chiamando a raccolta la città per festeggiare “Il futuro a conti fatti”. Quanto descritto in maniera essenziale ieri, infatti, è il risultato concreto di questi mesi di intensa attività e dei precedenti, di silenziosa ed essenziale programmazione.

Il nodo finanziario è stato centrale nel racconto di questo periodo e del futuro imminente. Il debito del crollo, infatti, aveva posto la città sul baratro del dissesto: «Non ci siamo rassegnati all’idea tanto cara a qualcuno dell’opposizione – ha commentato il sindaco –, che la nostra città fosse il Titanic. Abbiamo lottato per evitare il peggiore dei mali per un Comune, abbiamo mostrato di essere capitani coraggiosi al contrario di qualcuno che, pavido come il tristemente famoso comandante Schettino, la nave l’avrebbe abbandonata volentieri al suo destino».

Oggi, quel coraggio è ravvisabile nella pioggia di milioni di euro che serviranno a pagare il debito del crollo e riequilibrare le finanze locali (14,5 milioni di euro in totale, provenienti da Governo, Regione e transazione “Nuova Concordia”), «permettendoci di programmare opere importanti per il territorio».

Molte delle quali sono già realtà. Dal rifacimento di 60 strade rurali (25 già terminate), agli investimenti per l’edilizia scolastica (circa 2 milioni di euro in totale), dalla realizzazione dell’Ecocentro di Castellaneta Marina al nuovo polo culturale nell’ex mercato coperto (opera da 885mila euro), dal nuovo impianto di pubblica illuminazione (4mila punti luce sostituiti) al progettato rifacimento di 38 arterie cittadine, Castellaneta è già un cantiere in fermento, città viva e destinata ad animarsi ancora di più.

Dopo 47 anni, infatti, il 2016 è stato anche l’anno del Piano Urbanistico Generale. Uno strumento letteralmente invocato dalla città, che questa Amministrazione è riuscita a realizzare con un profilo di tale innovazione da meritarsi il titolo di “laboratorio urbanistico”, direttamente dall’assessore regionale all’Urbanistica Anna Maria Curcuruto.

«Questo percorso – ha aggiunto il sindaco – è costellato di altre tappe, come il Piano del Colore e del Decoro Urbano che abbiamo presentato recentemente e che porteremo in Consiglio, come il Piano dei Tratturi e il Piano delle Antenne, come il Piano per l’eliminazione delle Barriere Architettoniche e molti altri. Insomma, interventi concreti, che proietteranno presto i loro effetti sul territorio».

Una città riprogettata, che cambia, che fa i conti con un futuro prima immaginato e poi realizzato, in grado anche di essere capofila per battaglie irrinunciabili dell’intero territorio. Basti pensare al destino dell’ospedale cittadino, trasformato da funesto, causa l’annunciata chiusura, a roseo, in virtù del riconoscimento di struttura di primo livello: «Ci siamo fatti carico di questo compito – il commento del primo cittadino – perché non potevamo consentire che un’area così vasta, di confine, e con grandi potenzialità turistiche, fosse privata di un polo sanitario. Abbiamo vinto, e oggi dobbiamo compiere l’ulteriore sforzo di proteggere questo traguardo raggiunto».

Un brindisi dai molteplici significati, insomma, ma tutt’altro che meramente celebrativo.

«Abbiamo pensato di coinvolgere la città – ha concluso Giovanni Gugliotti – intorno a una necessità: riconquistare l’entusiasmo dell’appartenenza, pensando ai problemi come opportunità di crescita. È ciò che il 2016 ha insegnato alla nostra Amministrazione, una lezione che deve servirci per immaginare, ancora, il futuro della nostra città».

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