TARANTO. Bonelli (Verdi): “1,3 MLD NON ANDRANNO A RISANARE TARANTO E NESSUNA BONIFICA CON I SOLDI DEI RIVA VERRA’ FATTA”

TARANTO. Bonelli (Verdi): “1,3 MLD NON ANDRANNO A RISANARE TARANTO E NESSUNA BONIFICA CON I SOLDI DEI RIVA VERRA’ FATTA”

“PRONTA ARCHIVIAZIONE REATI RIVA IN VIRTU’ ACCORDO ?”

Non corrisponde alla realtà quanto dichiarato del presidente del consiglio Renzi che 1,3 mld di euro andranno a risanare Taranto.In primo luogo è bene ricordare che quei soldi a cui fa riferimento il capo del governo sono sottoposti a sequestro dall’autorità giudiziaria di Milano per i reati di evasione fiscale commessi dai Riva. Secondo: quei soldi sono da sempre stati conteggiati nei numerosi decreti salva Ilva e sono destinati all’azienda Ilva e non alla città di Taranto che in questi anni non ha visto avviare le bonifiche ambientali sui terreni, le falde, i fondali marini contaminanti dai veleni emessi dall’Ilva ma ha invece subito una sospensione del diritto alla salute attraverso i numerosi decreti del governo.

Non vi è alcuna compensazione come dichiarato da parte del capo del governo, da parte dei Riva che ripeto hanno commesso dei reati e in ragione di quei reati fiscali hanno avuto quelle somme sequestrate. Quello non è stato fatto, inspiegabilmente, in questi anni dal governo è l’avvio della procedura di danno ambientale prevista dal Dlgs 157/2006 a carico della famiglia Riva: il governo doveva bussare ai conti correnti dei Riva e prendere i soldi per fare le bonifiche che secondo Arpa Puglia hanno un costo di oltre 5 mld di euro i danni provocati all’ambiente: tutto ciò non è mai stato fatto.

Quello che presumibilmente accadrà è che in virtù di questo accordo, di cui ha parlato Renzi, tra i Riva, la procura di Milano e i commissari llva ci sarà una proposta di archiviazione da parte della procura di Milano delle posizioni dei Riva che a loro volta autorizzeranno lo sblocco delle somme ferme in una banca Svizzera e in un trust del Jersey. 1,3 miliardi di euro rientreranno nell’azienda Ilva che favoriranno la vendita dell’Ilva ad Arvedi o Arcelor i quali potranno cambiare il piano ambientale secondo i loro interessi in base a quanto previsto nel penultimo decreto. A Taranto e ai tarantini non arriverà nulla come non sono arrivati i 50 milioni di euro arriveranno per la sanità tarantina che versa in uno stato comatoso. Continua l’accanimento contro Taranto.

viv@voce

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