Ddl Xylella: per la CIA Puglia un buon passo avanti ma deve tenere maggiormente conto degli agricoltori

Ddl Xylella: per la CIA Puglia un buon passo avanti ma deve tenere maggiormente conto degli agricoltori

E’ stato approvato avanti ieri in Commissione Agricoltura della Regione Puglia il disegno di legge per la gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa

“Ben venga la nuova Legge Anti-Xylella – dichiara il presidente regionale della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia Raffaele Carrabba  -, che sicuramente, una volta approvata, rappresenterà un passo avanti nella lotta al batterio, con il quale, è bene essere chiari, dobbiamo ormai imparare a convivere. Il ritrovamento di focolai a nord di Brindisi e nel Tarantino, ma anche fuori dai confini italiani, conferma come gli insetti vettori si “spostano” a bordo di automezzi portando il contagio ovunque, e perciò bisogna impegnarsi a contenere l’infezione per non farla estendere al resto della Regione e dell’Italia. 

A rischio vi è infatti la Piana degli ulivi millenari tra Carovigno e Monopoli, ma anche l’olivicoltura intensiva della provincia di Bari e anche la frutticoltura. Non dimentichiamoci infatti che ci sono specie come il mandorlo e il ciliegio che sono suscettibili alla Xylella. Mai come in questa occasione serve lavorare insieme, enti, istituzioni, associazioni, per mettere in atto tutte le azioni utili a contrastare il propagarsi della Xylella. Alla luce anche del superamento dell’esame da parte della Regione Puglia degli ispettori europei che sono tornati in Puglia la scorsa settimane per verificare la corretta applicazione delle norme contro la Xylella”.

La Cia – Agricoltori Italiani di Puglia auspica che il disegno di legge, approvato ieri in quarta Commissione regionale, tenga conto, in fase di approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale, di alcune importanti questioni, alcune delle quali vengono sì recepite del Ddl ma senza una concreta certezza, soprattutto relativamente agli indennizzi economici da destinare agli agricoltori, che sono i più danneggiati in tutta questa vicenda.

“Le questioni che interessano direttamente gli agricoltori sono gli indennizzi economici e la riconversione colturale nei terreni interessati dal batterio Xylella fastidiosa – spiega ancora Raffaele Carrabba -. Se agli agricoltori che non ottemperano alle prescrizioni della legge non devono essere concessi benefici a qualsiasi titolo da parte della Regione e deve essere vietato loro di partecipare alle gare d’appalto e ai bandi per l’erogazione dei fondi comunitari, nazionali e regionali.

Come previsto dal disegno di legge, di contro agli stessi agricoltori devono essere garantiti contributi specifici per l’attuazione delle pratiche colturali e delle misure fitosanitarie, e deve essere garantita la necessaria divulgazione in maniera capillare su tutto il territorio regionale delle buone pratiche agricole per la gestione della Xylella fastidiosa. Agli olivicoltori danneggiati – evidenzia ancora il presidente regionale della Cia Puglia – bisogna garantire un equo indennizzo che tenga conto dei danni diretti e dei mancati redditi subiti sino ad oggi e che saranno subiti in futuro.

E’ necessario, inoltre, prevedere misure a sostegno della integrazione del reddito degli olivicoltori e misure che mirano a implementare le azioni di divulgazione per far conoscere il ciclo biologico del batterio e del vettore e le relative azioni di contenimento”.

Ai fini della divulgazione agli agricoltori delle buone pratiche agricole per la gestione della Xylella fastidiosa la Cia – Agricoltori Italiani ritiene fondamentale la partecipazione e la collaborazione delle organizzazioni agricole con la Regione e con la costituenda ARIA (Agenzia Regionale per l’Innovazione in Agricoltura). Come ritiene indispensabile che il monitoraggio del territorio da parte degli ispettori dell’Arif, ripartito da qualche settimana dopo che proprio la Cia Puglia lo aveva sollecitato, continui a tamburo battente.

“Mai come in questo particolare momento storico – continua Carrabba  –  gli agricoltori hanno bisogno di informazione e di essere guidati nelle operazioni colturali da compiere per ridurre l’avanzare della sputacchina. Abbiamo sempre sostenuto che il nostro riferimento è la scienza e non la fantascienza, per cui guardiamo con grande attenzione e aspettiamo con ansia i risultati dei vari progetti di ricerca messi in campo sia dalla Regione Puglia che dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Unione Europea.

Ben venga, dunque, il sostegno alla ricerca previsto nel disegno di legge.  Condividiamo appieno la proposta di sostenere le filiere agroalimentari e gli impianti di vigneti, ma condividiamo, invece, meno la possibile riconversione a boschi ed aree naturalistiche.

Riteniamo, inoltre, poco attuabile l’isolamento delle piante presenti nella zona dei 100 metri a partire dalla pianta certificata infetta, in quanto bisognerebbe realizzare recinzioni con reti alte almeno 10-12 metri e creare delle vere e proprie serre.

Siamo a favore dell’espianto delle piante infette e siamo estremamente favorevoli al reimpianto degli olivi con cultivar che risultino più tolleranti al batterio e all’impianto delle piante suscettibili al batterio. Ben venga, dunque, questo disegno di legge che ci auguriamo recepisca in fase di approvazione definitiva le nostre riflessioni e i nostri suggerimenti. 

Non dimentichiamoci  – conclude Carrabba – degli olivicoltori, di chi ha perduto un ingente patrimonio di piante di ulivo, di chi è a rischio, di chi ormai non trae più reddito a causa del batterio che ha cambiato radicalmente il volto di una parte del paesaggio pugliese”.

viv@voce

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