Epatite C, Turco: “Battaglia di civiltà per la salute dei pugliesi”

Epatite C, Turco: “Battaglia di civiltà per la salute dei pugliesi”

Nota Stampa del Gruppo Consiliare regionale “La Puglia con Emiliano”

 “Una battaglia per la salute e per la civiltà, perché tutti i cittadini pugliesi possano da oggi avere un alleato in più contro questa grave malattia, dalla quale si può e si deve guarire”. Lo dichiara il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, durante la conferenza stampa con i colleghi di maggioranza per la presentazione del documento, votato all’unanimità nei giorni scorsi dalla III Commissione Sanità, che chiede al governo regionale di attivare misure tese alla prevenzione, al miglioramento delle cure e alla lotta contro l’epatite C.

“I dati sino a gennaio del 2015 – spiega Turco – ci dicono che in Puglia ci sono 23mila pazienti affetti da infezione cronica e di questi solo 5mila sono sottoposti ai costosi trattamenti perché rientranti negli stadi di avanzamenti F3 ed F4, cioè quelli più gravi. Accanto a questi c’è però una platea di cittadini (circa 8mila) che, pur in assenza di complicanze, non rientra nei trattamenti e nei criteri stabiliti dall’Aifa. Da qui nasce quindi la nostra richiesta: istituire un apposito registro e un osservatorio regionale che sostenga anche gli stadi meno gravi come F1 ed F2. Perché allargare il trattamento significa ridurre il rischio di ulteriori complicanze in tutta la popolazione interessata”.

“Come gruppo consiliare La Puglia con Emiliano è stata la prima forza di maggioranza – sottolinea Turco – a sollevare il tema con apposite locandine e hashtag sulle sue pagine social. E ringrazio tutti i colleghi, in primis Michele Mazzarano del Pd, che da subito si sono dimostrati sensibili al tema”.

“Certo, i farmaci sono ancora troppi costosi per il servizio sanitario regionale e per questo – conclude Turco – il nostro documento mira a far rientrare tale spesa nel capitolo investimenti e non in quello dei servizi, al fine di non aggravare i conti delle Asl e di non compromettere il piano rientro sanitario”.

viv@voce

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