MANDURIA. Verdi: “Depuratore. Le nostre preoccupazioni”

MANDURIA. Verdi: “Depuratore. Le nostre preoccupazioni”

Nota stampa dell’esecutivo dei Verdi messapici

Quanto andiamo apprendendo dalla stampa, unica fonte di informazione, per noi come per quasi tutti i cittadini manduriani, circa l’evolversi della vicenda relativa alla realizzazione del depuratore consortile, non può che farci preoccupare.

La sicurezza con cui la Consigliera regionale Franzoso ha parlato di condotta sottomarina, dando quasi per scontato che il progetto in fase di elaborazione da parte di AQP la preveda; la reticenza, per contro, dell’Assessore Giannini a rispondere a precise domande del giornalista, quasi volesse affrancarsi da ogni responsabilità decisionale, scaricandola sulle spalle dei tecnici; l’intervento del Sindaco di Sava, che sollecita i vertici regionali a fare presto e a iniziare i lavori per realizzare un depuratore, purché sia.

Le stesse dichiarazioni del Presidente Emiliano, che volendo tranquillizzare le popolazioni di Manduria e Avetrana, nonché i Consiglieri Regionali del territorio, dice chiaramente che cosa il nuovo progetto prevede (vasche di accumulo, affinamento, riuso, ecc.), ma non usa altrettanta chiarezza per dire ciò che NON DEVE prevedere, cioè una condotta sottomarina, sia pure di emergenza; la stessa omissione nella lettera, recentemente riportata dalla stampa locale, con cui la Regione invita AQP a completare il  progetto per il nuovo sistema di recapito finale, onde sottoporlo al più presto a procedura di VIA.

La presenza di tecnici impegnati in misurazioni in località Specchiarica; il silenzio del Sindaco di Manduria rispetto a fatti, come in particolare quest’ultimo, destinati ad allarmare la popolazione (delle due l’una: o non sa che cosa accade sul suo territorio o preferisce non comunicarlo ai suoi concittadini).

Tutto ciò ci riporta con la memoria indietro di dieci anni: la politica regionale che alza le mani di fronte alle  esigenze tecniche, il dire e non dire, i tecnici che cercano e trovano pezze d’appoggio nella legislazione vigente, lo scarico di responsabilità. Tutto per salvare ad ogni costo un progetto mal concepito, che purtroppo in molti, anche tra coloro che avrebbero dovuto sin dall’inizio rigettarlo in toto, hanno continuato a considerare intoccabile nel suo presupposto fondamentale: LA SCELTA DEL SITO! 

In ogni caso, è in corso di elaborazione un progetto, che dovrà affrontare una nuova procedura di VIA relativamente al recapito finale e una procedura di rinnovo per ciò che riguarda l’impianto. Temiamo il presentarsi di altre criticità, a partire dall’impatto sul territorio per finire al reale riutilizzo delle acque e cioè che, in assenza della previsione di un adeguato bacino irriguo, si possa  riproporre la condotta sottomarina, sia pure come soluzione temporanea.

Inoltre, avendo noi in passato evidenziato la presenza di irregolarità e lacune nell’espletamento della primitiva procedura di VIA (che, non a caso, fu annullata dal Tar di Lecce, con sentenza a nostro avviso ineccepibile), ci chiediamo se non sia opportuno che, in questa nuova fase, diversamente da quanto accaduto in passato, l’Amministrazione di Manduria, se davvero è intenzionata a percorrere ogni strada possibile per opporsi ad una eventuale condotta, valuti l’opportunità di farsi assistere da un tecnico esperto in valutazione d’impatto ambientale e da un amministrativista. 

viv@voce

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