Grano, CIA Puglia: “Contratto spot per soli 800 ettari”

L’accordo sottoscritto da Divella interessa lo 0,2% della superficie coltivata in Puglia

BARI. “Quattromila tonnellate di grano sono il raccolto di un’azienda di circa 800 ettari e non rappresentano che lo 0,2% della superficie coltivata in Puglia, pari a 370mila ettari, principalmente nelle province di Foggia e Bari”. Il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba commenta così la notizia dell’accordo che prevede l’acquisto da parte del gruppo alimentare pugliese Divella di 4mila tonnellate di grano a 28 euro al quintale dalla provincia di Foggia (con un’ulteriore premialità per un contenuto proteico maggiore del 14,5%).

“Non si generino facili entusiasmi nei cerealicoltori pugliesi”, chiosa Carrabba.

Se si considera che la resa media in Puglia è di 4,5 tonnellate per ettaro, senza considerare la media di quest’anno caratterizzata da rese superiori, si arriva alla stima di circa 800 ettari interessati dall’accordo.

“Apprezziamo il segnale, ma i numeri non sono certo gratificanti poiché parliamo di piccoli volumi, che sicuramente non risolvono i problemi del comparto cerealicolo – continua Raffaele Carrabba – È un contratto in linea con le esigenze di un’azienda che vuole acquistare grano proteico, ma non possiamo affermare sia un accordo commerciale in grado di dare ossigeno alla cerealicoltura pugliese”.

Il prezzo fissato a 5,00 – 6,00 euro in più rispetto alla quotazione, tenuto conto del contenuto proteico, non differisce molto da quello già stabilito in passato per alcune trattative dirette produttore-pastificio quando le quotazioni erano decisamente inferiori.

“Considerate le semine imminenti, è fondamentale stabilire quanto prima il numero di ettari su cui si vuole investire per garantire un reddito dignitoso ai produttori – aggiunge il direttore regionale CIA Puglia Danilo Lolatte – Così come è importante definire la scelta varietale, fattore alla base dell’eventuale costituzione di una filiera. Sono gli elementi essenziali da cui partire, altrimenti gli accordi saranno soltanto spot.

Sulla scorta delle ultime dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina auspichiamo – conclude Lolatte – che ci sia la più ampia condivisione e collegialità nella concertazione per definire accordi che possano davvero assicurare un’equa remunerazione del lavoro agricolo”.

 

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