Ecco il workshop “Il parco che vorrei”: con “UPPark!” rinasce il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”

Ecco il workshop “Il parco che vorrei”: con “UPPark!” rinasce il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”

Nei prossimi tre anni il progetto “UPPark”, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, vedrà all’opera un ampio partenariato, tredici organizzazioni e istituzioni con capofila il WWF “Trulli e Gravine”, impegnato in una serie di attività per la valorizzazione del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”

Ma come può il Parco “Terra delle Gravine”, il parco naturale regionale più grande della Puglia, influenzare lo sviluppo di un ampio territorio comprendente quattordici comuni e, soprattutto, quali relazioni possono sussistere tra il parco stesso e le Amministrazioni, le Istituzioni e tutte le realtà territoriali coinvolte a vario titolo?

Gli importanti quesiti vengono approfonditi in questi mesi dal gruppo di lavoro che, coordinato dall’APS “Learning Cities”, sta realizzando l’iniziativa “Wake-Up Park!” nell’ambito del progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine.

“Wake-Up Park!” comprende un ciclo di due incontri: il primo si è svolto nel luglio scorso a Taranto, mentre il secondo workshop, intitolato “Il parco che vorrei”, si terrà dalle ore 15.30 alle 19.30 di giovedì prossimo, 27 ottobre, a Massafra nella sala del “Palazzo della cultura” in via Caduti della Nave Roma. 

Nell’ambito dell’iniziativa “Wake-Up Park!”, curata dall’associazione “Learning Cities” (info Andrea Gelao Cell. 328 4166893 – segreteria@learningcities.it), negli ultimi mesi si è così sviluppato un approfondito dibattito sul futuro del “Parco Terra delle Gravine” e sul ruolo delle amministrazioni che su di esso incidono e con lo stesso interagiscono.

All’’iniziativa “Wake-Up Park!” partecipano professionisti (architetti, paesaggisti, agronomi, ingegneri…), funzionari pubblici, associazioni locali, imprenditori e cittadini che, verso lo sviluppo dell’area del parco, nutrono forme di interesse economico, ambientale, sociale e culturale: si tratta, infatti, di un progetto di “pianificazione locale collettiva” in grado di contribuire alla elaborazione di una visione territoriale e di un modello di sviluppo.

Il primo incontro è stato finalizzato principalmente ad aumentare la conoscenza complessiva dei processi e delle trasformazioni in atto con il progetto “UPPark” e delle sue correlazioni con le 15 amministrazioni coinvolte, nonché ad illustrare, tramite la partecipazione di progettisti e testimonial, casi esemplari che possono ispirare il lavoro da svolgere.

Il secondo incontro, in programma giovedì 27 ottobre a Massafra, avrà un “taglio” più operativo: saranno costituiti, infatti, gruppi di lavoro che, adottando la metodologia EASW (European Awareness Scenario Workshop), un classico della progettazione partecipata, lavoreranno per la costruzione di una cosiddetta “visione condivisa”; in tale occasione, inoltre, tutti gli operatori interessati potranno presentare proprie proposte attive sulle possibili forme di sviluppo sostenibile del territorio coinvolto.

Attraverso una metodologia di interazione strutturata, i partecipanti avranno modo di confrontarsi su diverse opzioni di sviluppo, per poi approfondire in piccole unità di lavoro la stesura di bozze progettuali. Tali idee, sebbene in embrione, potranno poi essere sviluppate, promosse o accolte, dai diversi livelli di autonomia locale in una logica di sinergia ed collaborazione, sulla base delle rispettive aree di interesse.

Infatti l’auspicio di “Learning Cities” è che, nell’ambito di queste esperienze, emergano idee progettuali e indicazioni che andranno a integrare le attività già programmate del progetto “UPPark”.

Più in generale si auspica che, anche attraverso l’organizzazione di questi eventi tematici, nell’ambito del progetto “UPPark” si attivi una piattaforma collaborativa che contribuisca ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza, nei territori del parco, di quale nuovo ruolo si possa progettare per il parco stesso e quale responsabilità coinvolga gli attori dello sviluppo locale nel sostegno a tale ruolo.

Presentando l’iniziativa “Wake-Up Park!”, Andrea Gelao dell’Associazione “Learning Cities” ha infatti spiegato che «sulla base dei risultati dei percorso “Wake-Up Park!” la nostra organizzazione provvederà poi a costruire percorsi di azione cittadina, fornendo alle associazioni locali le competenze per innescare un lavoro di monitoraggio e sorveglianza del parco che, attivando singoli individui, eserciti anche una forte azione culturale di consapevolezza e orientamento allo sviluppo».

«Per evidenti limiti, dati dalla estesa dimensione del parco, si opererà – ha concluso Andrea Gelao – dando priorità a quei comuni che dimostrano maggiore interesse e intendono sfruttare al meglio questa risorsa operativa ed economica messa a disposizione dal progetto».

Il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”

Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, infatti, il Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine” è la più estesa area protetta regionale

Il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli.

Questo enorme territorio è stato compreso nel Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine”, costituito ex lege nel 2005, con l’evidente intento, seppur non dichiarato, di mettere assieme i territori della “pietra scavata” che hanno dato vita ai villaggi rupestri e quelli della “pietra costruita”, quei “thòlos” da cui discendono i trulli della Murgia.

Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e di siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità.

È un vasto territorio in cui sono altresì comprese aree a fortissima antropizzazione, si pensi alla Gravina di Statte ubicata a pochi chilometri dalla zona industriale di Taranto, che per questo motivo devono essere tutelate e valorizzate con maggiore attenzione.

Per questo c’è oggi il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, che prevede l’esecuzione di una serie di attività per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” rendendolo pienamente fruibile ai cittadini.

Attuando una serie di interventi per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali nell’area del parco, inoltre, il Progetto “UPPark” intende preservare l’integrità dei questo straordinario ecosistema, un vero e proprio santuario della biodiversità, per le generazioni future.

Il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese.

Tra le tante iniziative tese a dare nuova vita il parco naturale regionale più grande della Puglia, si segnala il restauro conservativo di alcuni immobili dell’Oasi WWF Monte Sant’Elia, tra questi la Sala Comune e la vecchia stalla della antica masseria in cui, dopo il loro ripristino, saranno realizzati un infopoint e un ufficio accoglienza a favore di tutti coloro che, cittadini o turisti, vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri, a piedi o in bici; nella struttura, inoltre, saranno organizzate ed ospitate iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione e promozione dei corretti stili di vita a contatto con la natura.

L’Oasi WWF Monte Sant’Elia, una delle sette Oasi WWF in Puglia, rientra infatti nel Parco “Terra delle Gravine” e nel SIC-ZPS Area delle Gravine; l’Oasi si estende per circa cento ettari in agro di Massafra comprendendo un bosco di leccio, macchia mediterranea, pascoli, seminativi e una masseria storica.

L’Associazione WWF Trulli e Gravine, che gestisce da sei anni l’Oasi WWF Monte Sant’Elia a titolo gratuito, opera in Provincia di Taranto dal 1985 per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, distinguendosi per lo spirito di coinvolgimento della cittadinanza in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e per la fattiva collaborazione volta ad orientare le amministrazioni pubbliche verso programmi, accordi e progetti per il raggiungimento delle finalità associative.

Learning City è una comunità capace di percepire, comprendere, prevenire ed orientare attivamente il cambiamento, riconoscendo la centralità del tema dell’Altro. É il luogo del dialogo interculturale. É sempre più diffuso il bisogno di confronto e cooperazione, soprattutto su scala transnazionale, tra comunità locali, in termini di politiche, servizi, innovazione e benessere, nel rispetto delle tradizioni e della storia, e valorizzando le specifiche tipicità. L’Associazione Learning Cities opera su questi temi, declinandoli in termini di sostenibilità, apprendimento e partecipazione cittadina. 

Learning Cities è un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro a cui possono associarsi persone fisiche, enti ed associazioni. Tra i suoi obiettivi c’è anche quello di supportare la Pubblica Amministrazione locale ad attivare processi di governo partecipato.

L’Addetto stampa

Marco Amatimaggio

marco.amatimaggio@gmail.com

viv@voce

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