TARANTO. “Futuro e sviluppo socio-economico, è quello che chiediamo oggi come sindacato confederale per questo territorio”

TARANTO. “Futuro e sviluppo socio-economico, è quello che chiediamo oggi come sindacato confederale per questo territorio”

La sintesi dell’intervento di Antonio Castellucci, segretario generale della CISL Taranto Brindisi, nell’incontro con la stampa di ieri giovedì 20 ottobre

Le dinamiche di ogni settore produttivo si intersecano tra di loro. (ilva con indotto, appalto, manifatturiero, pulizie, mense,  sanità e salute). Il sistema economico e sociale di Taranto e della sua provincia, è colpito duramente dalla crisi, le vertenze sono tante, tutte importanti, nessuna esclusa.

Qualche breve riferimento: Bonifiche … Porto …

Delle tante vertenze fanno parte anche, sanità – salute; sicuramente, alla pari per importanza con la vertenza Ilva.

Il sistema sanitario su questo territorio, occupa un ruolo primario nelle vertenze-emergenze ( collegato alla stessa vertenza Ilva)

Le politiche di sviluppo vanno raccordate con un sistema sanitario territoriale efficiente, è necessario avere una sanità adeguata, per la speranza e per il futuro di questo territorio.

Ecco perché in questi mesi abbiamo criticato fortemente, motivandolo, il nostro dissenso al piano di riordino ospedaliero regionale; e che oggi, dopo lo stop avuto in commissione, siamo in attesa di capire quali decisioni politiche verranno adottate dal Presidente della Regione.

Il territorio non ha bisogno di tagli! ha necessità di un intervento sanitario straordinario (qualitativamente e quantitativamente).

Le nostre richieste al Governo Regionale (come OO.SS. Confederali territoriali e regionali, insieme a tutte le categorie) sono state dal primo momento per il riconoscimento di un trattamento tra territori della stessa regione, di Equità, equilibrio e soprattutto per una offerta sanitaria territoriale, ampia e qualificata.

Purtroppo abbiamo constatato (in quanto non è accaduto) che forse, chi ha redatto il piano, non ha considerato,  fino in fondo, le reali necessità di un area, da tutti riconosciuta, ad alto rischio ambientale e già, con gravi danni patologici presenti su una importante percentuale di cittadini.

Non si può da un lato denunciare l’alta incidenza di malattie tumorali e cardiovascolari, e l’alto tasso di inquinamento, e poi dall’altro si chiudono Pronto soccorso e ospedali, tagliare posti letto, generando disservizi e insufficienza assistenza sanitaria.

Prevenzione ed assistenza sanitaria deveno diventare, per il futuro di Taranto,  una risposta prioritaria  come argine, sia al disagio socio-sanitario al quale i cittadini sono sottoposti, così come alla notevole “ mobilità passiva (…spesso di viaggi di speranza) ”.

Oppure, al contrario, qualcuno ha mai preso in considerazione quanta gente anziana, con difficoltà di ogni genere, è impossibilitata a muoversi, e non si cura più?

Velocemente, ricordiamo che questa realtà, è penalizzata non solo in ordine alle Strutture ospedaliere (per la chiusura del San Marco, così come il P.S. del Moscati) ma anche per qualità del servizio sanitario offerto e quantità di posti letto (con 2,8 posti/letto ogni 1000 abitanti, a fronte di una media regionale del 3,4 e nazionale del 3,7) con una conseguente mancanza di vera riorganizzazione della rete di Medicina territoriale.

Nonostante tutto questo, purtroppo abbiamo rilevato, nonostante le tante sollecitazioni effettuate, attraverso anche la Prefettura (con iniziative confederali e di categoria in primis le categorie di cgil cisl uil, della funzione pubblica e dei pensionati), che è mancato da parte della Regione, l’ascolto e un confronto costruttivo che potesse portare a un risultato positivo le esigenze e le richieste motivate di questo territorio.

Taranto, lo ricordiamo a tutti, area in situazione di crisi industriale complessa; a nostro parere, oggi deve vedersi riconosciuto un asset ospedaliero che fondi su tre presidi: Santissima Annunziata, Moscati e San Marco di Grottaglie.

Sempre…Oggi non esistono ulteriori alternative che soddisfano il territorio.

La rete sanitaria Ionica dopo la costruzione HUB del San Cataldo (non prima del ….? ),  potrà essere riconfigurata!!!

Occorre organizzare una transizione che preveda questa struttura tripolare POC, riservando, elevando qualità e offerta sanitaria, all’ ospedale Santissima Annunziata, la trattazione dei casi di maggiore complessità; all’ ospedale Moscati tutta la parte oncologica e di supporto al SS. Annunziata; all’Ospedale San Marco di Grottaglie, infine, i casi meno gravi, da trattare anche in day surgery.

E comunque, vanno istituiti (e/o almeno rafforzati) i seguenti reparti, che dovranno curare le patologie frutto del carico ambientale:

  •             Onco-ematologia Pediatrica – oncologia
  •             Chirurgia Toracica-assente
  •             Pneumologia
  •             Allergologia

Abbiamo chiesto attraverso documenti, consegnati anche al sindaco di Taranto, il 31/8/2016, soluzioni concrete per una compiuta strutturazione di un Polo Oncologico con oncologia pediatrica, specializzato e autonomo, e non di tipo succursale.

Così come auspicheremmo

  • che ci fosse una valutazione specifica, per velocizzare le procedure burocratico/amministrative, visto che a distanza di anni non c’è alcun passo in avanti, per la costruzione del nuovo ospedale San Cataldo per poter realizzare una struttura che possa soddisfare le esigenze sanitarie dell’intero territorio
  • sul territorio una efficace prevenzione, il pieno funzionamento del Centro Salute e Ambiente ma soprattutto ribadiamo, così come è necessario l’ adeguamento degli organici della Sanità pubblica tarantina prevedendo Concorsi pubblici, per un adeguato potenziamento del personale medico e infermieristico.

Per il CSA, si rende necessaria la prosecuzione dell’attività di ricerca di screening del Centro, ma soprattutto la Regione Puglia, deve individuare, al più presto, come prorogare gli incarichi del personale che opera, nell’ambito del programma, per l’ analisi e studio delle malattie e che vede la cessazione dei contratto, per tanti di loro, il prossimo 3 novembre 2016, o comunque nei prossimi mesi.

Abbiamo necessità, vista ormai la giusta consapevolezza di tutti “sulla emergenza salute della popolazione ionica” che ogni Istituzione faccia la sua parte, come il territorio, la Regione con suoi precisi compiti che ha, così come anche il Governo nazionale, attraverso la rivisitazione con deroghe specifiche per Taranto, del DM70/95 .

Ecco perché chiediamo un tavolo di lavoro per le problematiche ioniche, perché occorre potersi confrontare e decider.

Non possiamo più attendere!

Non si può continuare con polemiche e divisioni, ecco perché occorre un patto di corresponsabilità tra Istituzioni ai vari livelli, dove tutti sono e… siamo coinvolti a dare il proprio contributo – in base alle proprie competenze ed propri ai ruoli.

Quindi vogliamo avviare un percorso, per poter creare al più presto quello sviluppo aggiuntivo che tutti auspichiamo da tempo e che stenta a partire.

viv@voce

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