Claudio Rimoli: “IO, IO, IO. E GLI ALTRI?”

Claudio Rimoli: “IO, IO, IO. E GLI ALTRI?”

“Meno personalismi, più condivisione e unione di intenti” 

Carissimi amici di facebook & lettori di Viv@voce, ben ritrovati. Torno a scrivere dopo un bel pò di tempo, perchè avevo proprio tanta voglia di farlo. Cercherò di essere quanto più breve possibile per non annoiare nessuno, ma molto efficace nel pensiero da esporre.

Ormai … tutti quanti sanno abbastanza bene, come va il mondo attualmente. Ognuno pensa solo al proprio orticello, come si dice. Senza più preoccuparsi degli altri e di quella che può essere la loro opinione. Non ci si guarda mai in faccia, non ci si rivolge più la parola, si sfugge al confronto e ci si punta sempre il dito contro. Tutti atteggiamenti tipici di coloro che ti guardano sempre dall’alto verso il basso, credendo forse di essere superiori agli altri.

Della serie: nisciunu è meju ti mei.

Una superiorità questa che può manifestarsi solo sulla carta, ma che in sostanza non esiste. Perchè non ci sono FORTI o DEBOLI, MIGLIORI o PEGGIORI, RICCHI o POVERI. Probabilmente, si dovrebbe provare a recuperare il senso vero della ricchezza, quella fatta esclusivamente di qualità e non di quantità.

Si dovrebbe provare a recuperare anche il vero senso della condivisione, quella reale ed umana, che ha un valore inestimabile. Si dovrebbe provare a recuperare soprattutto il vero senso della unione di intenti, perchè solamente stando uniti si può affrontare al meglio la vita quotidiana, superando nel migliore dei modi tutte le avversità.

Un mondo con tutti questi elementi menzionati qui, sarebbe certamente migliore, ma non ci potrà essere spazio per lui, fino a quando continueranno a prevalere i personalismi.

Ma … forse il mondo del quale ci lamentiamo a parole, è solo quello che in fondo ci meritiamo.

Non producendo in sostanza effetti contrari, che possano portarlo ad essere finalmente diverso da com’è, adesso.

A voi, piace così? 

Claudio Rimoli 

 

viv@voce

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