Taranto. “GUARDIA GIURATA LICENZIATA PER PRESUNTO USO DI … FACEBOOK”

Nota stampa della Fisascat Cisl

La Fisascat Cisl manifesta stupore e inquietudine per la perentoria decisione presa dalla Direzione di un Istituto privato di vigilanza armata, con sede a Faggiano, di licenziare in tronco un proprio dipendente, Guardia giurata particolare, dopo aver rinvenuto arbitrariamente sul profilo Facebook personale di quest’ultimo foto oggettivamente impossibili da contestualizzare quanto a tempo e a luogo, che lo ritraevano in divisa da lavoro.

“Una decisione a dir poco inquietante – è il commento di Antonio Arcadio, segretario generale Fisascat Cisl Taranto Brindisi – da cui traspare disprezzo e noncuranza, per le più elementari regole contrattuali che consentono a questo genere di lavoratori pause prestabilite di 10 minuti nel tempo di servizio ma, soprattutto, denota avversione ingiustificabile, quasi vero e proprio mobbing verso i tutti i propri dipendenti che, come nel caso di questo lavoratore, sono stati sempre puntuali, irreprensibili e mai oggetto di benché minime contestazioni disciplinari di servizio, né verbali né scritte, da parte della stessa Direzione.”

In effetti fa specie trattare questioni di tal genere, somiglianti più che altro ad una sorta caccia alle streghe sui generis, prosegue Arcadio “in un settore particolarmente delicato com’è questo della vigilanza armata che, specie negli ultimi tempi da Nord a Sud, sale spesso agli onori della cronaca, per le aggressioni subite dalle guardie giurate,  mentre  a Taranto città in tempi recenti, proprio per i pericoli oltremodo lampanti che si accompagnano alla loro delicatissima professione, la stessa cronaca si è occupata persino di vigilanti morti ammazzati e, conseguentemente, di famiglie distrutte dal dolore.”

La Fisascat Cisl preferirebbe confronti, su questi temi, con le Aziende disponibili a farlo senza rigidità pretestuose – come, appunto, quelle alla base del licenziamento in questione – per contrattare ogni soluzione utile alla sicurezza dei lavoratori e alla qualificazione del servizio.

“Riteniamo che tali rigidità oggettive, gravissime ed eccessive  della Direzione non possano essere degradate a mera cronaca – conclude Arcadio – perciò presenteremo richiesta di incontro, al Prefetto e al Questore di Taranto per denunciare il clima di ritorsione e di paura nei confronti di tutti i lavoratori ionici che potenzialmente si accompagna a decisioni di questo genere.”  

 

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