Il sindaco di Manduria, il sindaco pro tempore savese IAIA, lo strillone di Francavilla e noi “pennivendoli e direttori di giornalini”

Il sindaco di Manduria, il sindaco pro tempore savese IAIA, lo strillone di Francavilla e noi “pennivendoli e direttori di giornalini”

Quando la critica non piace a chi non è in grado di attivare gli strumenti amministrativi

Quando un giornale entra nel vivo della vita di una comunità allora ben venga. E che ben esista. E che sappia molto bene qual è il suo ruolo. La sua importanza. I suoi effetti su tutto. E quando si entra in un campo d’informazione allora l’obiettività è il primo traguardo da inseguire.

Un giornale oggi ha una immensa fortuna: quella di far conoscere sull’immediato un fatto, un accaduto a migliaia, se non proprio a milioni, di lettori che oggi muniti di smartphone e collegati ai social network vengono messi al corrente di tutto ciò che si verifica, credo nel bene o nel male, nella propria comunità di appartenenza. O in quelle limitrofe. E questo è un bellissimo segno delle nostre democrazie in fase sempre evolutiva grazie agli strumenti telematici. Ma questo è un campo, diciamo, diplomatico.

Il discorso assume una piega ben diversa quando uno strumento di informazione critica chi, pur non avendo gli strumenti dell’informazione, ha ben altri strumenti: quelli amministrativi. E su questi ultimi credo che, “i pennivendoli e i direttori di giornalini”, puntano il dito contro chi ha promesso una vivibilità o un decoro alla propria cittadina. E quando si amministra bisogna dare conto a chi è amministrato.

Quest’ultimo è liberissimo, tra l’altro, di verificare se l’informazione che viene data è quella giusta o meno. Oggi le foto o i filmati sono eloquenti. Parlano da sole. E spesse volte non c’è neanche bisogno di scrivere articoli. Le immagini testimoniano tutto. E allora che bisogno c’è di attaccare “i pennivendoli e i direttori di giornalini” rei solo di aver messo in evidenza un degrado che tarda a risolversi? La risposta è una sola: mettono a nudo un’incapacità amministrativa.

Quanto al sindaco messapico Roberto Massafra: è forse colpa dello strillone francavillese se le spiagge delle marine manduriane sono sporche? Non crediamo affatto. E chi ha la responsabilità amministrativa per dare decoro alla comunità che amministra? Non certo lo strillone. E chi ha nove mesi all’anno di tempo per preparare un’accoglienza turistica degna di tale nome? Non certo lo strillone. Quindi, di cosa stiamo parlando?

Oppure è più facile farsi belli davanti alle telecamere e dire “ho fatto questo” oppure “ho fatto quest’altro” quando i fatti smentiscono tutto? Quanto al direttore dello strillone, pur non conoscendolo, va tutta la mia solidarietà anche se è stato “meno” fortunato di me nelle accuse.  

Da “pennivendolo” e a “direttore di giornalino”, l’accusa è soft.

Ho avuto più “fortuna” io che sono stato tacciato, e quindi denunciato per questo, di “istigazione a delinquere”, di “stalking” oltre alla classica diffamazione. Senza scordare che “ho rovinato l’immagine del paese” e qui pende un’altro giudizio.

Ah dimenticavo le ciliegine sulla torta: “fenomeno da baraccone”, “venditore di materassi”, “personaggio in cerca d’autore” e “pescivendolo” chiudono il cerchio …

Giovanni Caforio

viv@voce

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