LIZZANO. Fabio Matacchiera, il volto della passione e del sacrificio, al plesso scolastico “Chionna”

LIZZANO. Fabio Matacchiera, il volto della passione e del sacrificio, al plesso scolastico “Chionna”

Incontro con il Presidente del Fondo Antidiossina Taranto

Fabio Matacchiera, ha illustrato le molteplici peculiarità del drone e mostrato alcuni spezzoni ripresi dal suo cortometraggio: “Oltre le Nubi”.

Si è svolto ieri mattina, mercoledì 25 maggio alle ore 9,00 circa, presso l’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado: “Chionna”; l’incontro con l’ambientalista e Presidente del Fondo Antidiossina Taranto, Fabio Matacchiera.

Un evento di rilevante importanza, durante il quale è stato possibile ascoltare la peculiare descrizione del drone, le sue caratteristiche, la difficoltà di poter ottenere una patente specifica che sia in grado di permettere di pilotare il <<velivolo>> in questione e, inoltre, lo stesso Matacchiera ha concesso, in anteprima scolastica, la visione di alcuni spezzoni tratti dal suo cortometraggio: “Oltre le Nubi”.

Una mattinata all’insegna della cultura, della disciplina, dello studio e della ricerca approfondita promossa dall’ambientalista, Presidente e Professore, Fabio Matacchiera, il quale ha sottolineato la fondamentale importanza di quanto mostrato, affinché, i giovani ragazzi, gli uomini e le donne del futuro, non possano ignorare ciò che, da anni, si verifica in ambito territoriale e provinciale.

Un incontro voluto e organizzato per merito della prof.ssa Annalisa Defazio, coadiuvata dalla dirigente scolastica, la dott.ssa Lucia Calò, le quali hanno deciso di ospitare l’ambientalista, Fabio Matacchiera, al fine di acuire l’attenzione dei ragazzi frequentanti le classi dell’istituto in questione che, durante l’anno, hanno avuto modo di partecipare a un “progetto trasversale sull’ambiente” che proseguirà negli anni a seguire.

Dopo aver fatto una breve presentazione e ringraziato il prof. Matacchiera per aver accettato l’invito, la dirigente scolastica proferisce in merito alla causa ambientale e, rivolgendosi agli studenti presenti in aula, enuncia testuali parole: Bisogna svegliare le coscienze, c’è bisogno di parlare di coscienza ambientale, poiché non è più ammissibile il famoso ricatto istituzionale <<salute-lavoro>>. Fabio, da anni si impegna in questa lotta ambientale, svolgendo più attività.

Deve essere un esempio per noi, perché il suo <<atto di coraggio>> deve permetterci di replicare, di alzare e far udire la nostra voce; perché, tutto questo, rientra nei nostri doveri morali e civili”.

Queste frasi mirano dritto al cuore dei giovani (e non), al fine di spronare le coscienze di tutti coloro che credono che sia vano intraprendere una battaglia di tale entità. E s’alza, dunque, una voce, un pensiero all’unanime, espresso all’unisono da coloro che hanno preso parte all’evento (la stessa dirigente scolastica, Calò; la prof.ssa Defazio; la dott.Ssa Antonietta D’Oria; Attiva Lizzano e le associazioni che si rendono utili nelle contingenze summenzionate).

Ragazzi: voi siete il futuro, siete speranza, siete libertà e cambiamento.

Un messaggio simbolico, ma profondamente coscienzioso; mentre, al contempo, la Prof.Ssa Defazio elenca le imprese che, Matacchiera, ha mirabilmente compiuto (campione di nuoto di fondo; ambientalista: processo Ilva; Presidente del Fondo Antidiossina Taranto; rilevamenti di diossina e metalli pesanti; esami; ha richiamato l’attenzione mediatica nazionale, compiendo uno sforzo sovrumano e, dunque, trainando, assieme a Giuseppe D’Andria, una nave di ben 26 tonnellate con 100 bambini a bordo, ecc..).

Non si può rimanere indifferenti, tanto meno restare inermi, perché la speranza e la concreta costruzione di un futuro migliore parte dal presente e, in particolare, da chi, quel domani, lo vivrà in prima persona e lo tramanderà ai posteri e, dunque, alle generazioni future.

Fabio Matacchiera ne è promotore e, al contempo, simbolo di tutto l’impegno, della volontà, del cuore, dell’anima, della passione, della caparbietà e dell’amore nutrito per la sua terra natìa; un eroe dei giorni nostri da ammirare e stimare. Un “modus operandi”, il suo, da prendere come esempio, osservare e imitare, al fine di ottenere un possibile, imminente e radicale cambiamento.

“Oltre le Nubi” e un “assordante” silenzio, un religioso e rispettoso silenzio cala durante la visione del cortometraggio. Non servon le parole, ma gli sguardi di chi, all’udir parole di cotanto rilievo che rimarcano un’ingente problematica, le frasi diventan aforismi tramutati in espressioni attonite che restan impresse nella memoria di ogni cuore: di un cuore che piange mentre rammenta la perdita di una persona cara; di un cuore ove risiede la speranza; di un cuore ingenuo, ma consapevole di sapere ciò,che in molti, tendono a celare; di un cuore ove l’umiltà e il coraggio dimorano con la passione e l’amore per questa terra sopraffatta e martoriata dagli abusi di potere.

Una fabbrica, il siderurgico, fonte di lavoro? No, perché quel che davvero conta sono i nomi e i numeri delle morti bianche; della dipartita di persone che, per portare a casa il pane quotidiano e far vivere dignitosamente la propria famiglia, ha rischiato la sua stessa vita, la sua esistenza; inoltre, le statistiche, i dati riportati parlan chiaro e portano alla luce una triste realtà da mutare e migliorare; la salute; l’ambiente; l’inquinamento e l’interminabile processo dal quale, i rei, vogliono sfuggire e trasmigrare con qualche assenza e fulgida menzogna alla quale si replica a tono con delle documentazioni attestanti quanto dianzi menzionato.

Un immane lavoro, tanti sacrifici, impegno e responsabilità, in questo caso, possiedono un solo nome: Fabio Matacchiera.

Momenti toccanti e ricchi di commozione son preludio di convincimento e non di utopia.

Si glissa elegantemente e, superato codesto interminabile frangente, Fabio, dopo aver elencato i tre livelli di patente che permettono il pilotaggio del drone, dopo aver evidenziato il fatto che un drone debba essere assicurato e debba avere una targa,  indossa una tuta con su scritto “Pilota di APR (aeromobile a pilotaggio remoto)”.

Difatti, dinanzi agli occhi curiosi dei più piccoli e dei più grandi, il Prof. Matacchiera, ha azionato il drone (ancorato) e, rispettando la distanza e, quindi, le norme di sicurezza, ha trasvolato da terra di circa 2/3 metri d’altezza, nel pieno rispetto del piano previsto in codeste circostanze.

In quest’ultima circostanza, l’ambientalista fornisce un ulteriore elemento, ovvero un fattore determinante, il “Gimbal” (o Camera Mount) che permetterebbe, alla telecamera posizionata sotto l’apparecchiatura, di posizionarsi sempre in maniera rettilinea al fine di garantire delle ottime riprese anche, nel momento in cui, il drone dovesse effettuare delle virate.

Infine, un ammirabile gesto, una donazione che, il plesso “Chionna”, ha devoluto al fine di beneficiare e far proseguire l’attività intrapresa e svolta con il Fondo Antidiossina Taranto:Il rendiconto della onlus – precisa Matacchiera – è accessibile sul sito della stessa”.

Matacchiera, ancora una volta, ha, dunque, avvalorato e dimostrato di essere un uomo e, nello specifico, una valente personalità che è sinonimo di “orgoglio tarantino” dai molteplici e cospicui interessi.

Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare” – Andy Warhol.

Eleonora Boccuni

viv@voce

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