TARANTO. Ultime ore di mobilitazione per convincere i tarantini ad andare a votare SI al referendum del 17 aprile prossimo

TARANTO. Ultime ore di mobilitazione per convincere i tarantini ad andare a votare SI al referendum del 17 aprile prossimo

Il comitato referendario “Vota Si’ per fermare le trivelle” lavora alacremente per invitare i cittadini alla partecipazione

Perché il SI’ vinca è necessario il quorum. Il 50% più uno dell’elettorato dovrà recarsi alle urne dalle 7.00 alle 23.00 di domenica. Apponendo la croce sul SI’, verrà abrogata parte della legge che permette alle attuali compagnie petrolifere di estrarre e ricercare petrolio e gas nei mari italiani, entro le 12 miglia dalla costa, grazie a concessioni che non hanno alcuna scadenza.

La Legge di Stabilità 2016, infatti, pur vietando il rilascio di nuove autorizzazioni entro le12 migliadalla costa, rende “senza scadenza” le licenze già rilasciate in quel perimetro di mare.

Se vince il SI’, negli anni le 133 piattaforme verranno smantellate, una volta scaduta la concessione, che dunque non verrà più rinnovata in automatico.

“Al referendum sulle trivelle si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’ identità del buon cittadino” – ha detto il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi, interpellato sull’argomento, dopo che da parte delle istituzioni nazionali era giunto l’invito ad astenersi dal voto.

“Il governo, rimanendo sordo agli appelli per l’election day (l’accorpamento in un’unica data del voto per il referendum e per le amministrative) ha deciso di sprecare 360 milioni di euro di soldi pubblici – affermano dal comitato –per anticipare al massimo la data del voto e puntare sul fallimento della partecipazione degli elettori al referendum. Il governo scommette sul silenzio del popolo italiano! Noi scommettiamo su tutti i cittadini che vorranno far sentire la loro voce e si mobiliteranno per il voto”.

“Il petrolio è una vecchia energia fossile causa di inquinamento – spiegano dal comitato –  dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby. Dobbiamo continuare a difendere i grandi interessi delle imprese petrolifere e del fossile a discapito dei cittadini, che vorrebbero meno inquinamento, e delle migliaia di aziende che stanno investendo sulla sostenibilità ambientale e sociale?

Noi vogliamo che il nostro Paese  prenda con decisione la strada che ci porterà fuori dalle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e i cambiamenti climatici”.

Intanto a Taranto continua l’opera di sensibilizzazione con il volantinaggio per le principali vie del borgo umbertino.

Ed oggi e domani alle 19.00 gli aderenti al comitato porteranno il tema del SI’ al referendum in piazza Maria Immacolata. “50 piu 1” è il nome del momento di aggregazione proposto, che sta raccogliendo tanti consensi in rete. Un momento simbolico ma evocativo che vuole tenere accesi i riflettori sul tema ed incuriosire i passanti distratti, informandoli sull’importanza di recarsi al voto domenica. 

viv@voce

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