MONTEMESOLA. “Ho incontrato un gigante” il recital che racconta l’amore

MONTEMESOLA. “Ho incontrato un gigante” il recital che racconta l’amore

E’ quasi tutto pronto e partirà in primavera, il recital “Ho incontrato un gigante”, ideato dall’attore e autore teatrale di Montemesola, Donato Alba

Una storia, tanti autori, e un’unica voce, quella di Donato Alba che ha intrapreso una vera e propria maratona verso la vita e l’amore. “Ho incontrato un gigante” è un recital composto da un’alternanza di prosa e canzoni. Donato Alba, per questo suo spettacolo, ha preso in prestito dialoghi e parti di opere di celeberrimi autori italiani e non.

Tra questi, Matilde Serao con le sue “Leggende napoletane”; Eduardo De Filippo; Erri De Luca con dialoghi utilizzati per l’opera teatrale di Jean Cocteau, tratti liberamente da “La voce umana”, e Annamaria Ortese. Tra gli autori stranieri invece, Donato Alba ha scelto Shakespeare, Lorca e Wilde. Di questi ultimi ha estrapolato parti salienti dalle loro maggiori opere, fondendole insieme e dando vita a tre monologhi che si alterneranno a musiche classiche e partenopee.

Lo spettacolo è un mix di note struggenti e avanspettacolo, un tipo di fare teatro, quest’ultimo, poco conosciuto dalle nuove generazioni e molto amato da Alba, che vuole riproporlo in una veste moderna e personale. Ad intervallare i monologhi, alcuni tratti musicali interpretati dallo stesso Alba che si definisce non un cantante ma «cantattore».

Questo spettacolo rappresenta una grande sfida per Donato Alba, che torna a fare teatro dopo oltre 12 anni, e torna con uno spirito diverso, anche grazie ai suoi studi in filosofia che lo hanno aiutato a capire meglio questi autori, ad interpretarli, e di conseguenza ad interpretare se stesso.

Perché “Ho incontrato un gigante”? Donato Alba non avrebbe mai pensato di interpretare autori di un certo spessore come quelli a cui si è ispirato per questo suo spettacolo, dunque il gigante rappresenta questa nuova sfida, il suo mettersi alla prova, il suo ritorno sul palco con una sensibilità nuova e con una passione mai svanita. «Voglio sfidare questo gigante per vedere dove è arrivata la mia sensibilità verso il teatro – spiega Alba – attraverso questi giganti voglio interpretare me stesso».

Con questo spettacolo Donato Alba proverà, tra realtà e fantasia, a raccontare la sua infanzia trascorsa tra la Puglia e la Campania, con un unico filo conduttore: l’amore. L’amore per la famiglia, per gli affetti, per le passioni più grandi, per la propria terra, per le origini. L’amore onnipresente, anche quello sofferto. Chi non ha mai sofferto per amore? E’ una domanda questa, presente nella fusione di opere, che hanno dato vita ad uno spettacolo della durata di 80 minuti. «Mi auguro di poter trasmettere quella che è stata la mia avventura attraverso questi personaggi».

Le opere sono state riadattate ed adeguate all’epoca attuale. Donato Alba interpreterà a suo modo il pensiero degli autori, rivolgendosi ad un pubblico giovane, affinché i giovani possano vivere, per la durata dello spettacolo, la magia della poesia.

L’idea di rivolgersi ad un pubblico giovane nasce dall’esigenza di una nuova “educazione al teatro”, che purtroppo sta andando perdendosi anche nelle scuole. «Purtroppo la cultura viene sottovalutata, e nelle scuole si insegna poco – prosegue ancora Alba – lo spettacolo potrebbe anche risultare banale, me ne assumo i rischi. Ma io voglio raccontare l’amore, in tutte le sue sfaccettature. L’amore tra le persone, l’amore per le cose, l’amore per l’arte. L’amore insomma».

La prima dello spettacolo è prevista in primavera, e si partirà proprio da Taranto, per toccare via via la provincia, e spostarsi anche oltre i confini della Puglia. 80 minuti di spettacolo, in cui Alba, come insegna Pirandello, sarà “Uno, nessuno e centomila”, accompagnato dall’attrice teatrale Vita Antonia Saracino, sua musa ispiratrice in alcuni pezzi. 

Donato Alba – Biografia

 

Donato Alba nasce a Montemesola (TA) nel 1967. La sua passione per il teatro si manifesta alla tenera età di 7 anni, in ambiti scolastici. Lì i primi applausi, gli fanno capire di avere bisogno di questa carica; gli fanno capire che per esprimere se stesso e le sue emozioni, ha bisogno di un palco.

Inizia così la sua avventura nel mondo del teatro con laboratori teatrali insieme a Maurizio Micheli, Enzo Garinei e Gino Rivieccio. Ha lavorato anche con Tullio Solenghi, con il quale ha eseguito esercizi di sitile di Raymond Queneau. Partecipa a diversi concorsi, e nel 2000 viene premiato a Palazzo Pantaleo come miglior attore protagonista, avendo interpretato un’opera di Dario Fo e Franca Rame.

Nel 2001 partecipa al concorso “Atti unici”, presentando un suo testo intitolato “La pioggia di Maggio”, ed ottenendo il primo premio come miglior progetto testuale. 

Elena Ricci

viv@voce

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