TARANTO. Appuntamenti sotto l’albero

TARANTO. Appuntamenti sotto l’albero

L’ Associazione Turistica Pro Loco di Taranto organizza una serie di visite guidate aperte a tutti

Sempre attiva sul territorio da 11 anni, la Pro Loco si occupa dello sviluppo e della riscoperta delle bellezze del proprio territorio, in particolare vuol far riscoprire i tesori nascosti della Nostra città. Si organizza quindi per i giorni: § 13 e 23 Dicembre visite guidate al Borgo Antico di Taranto.

Appuntamento alle ore 10,00 all’ingresso dell’ufficio turistico IAT presso la Galleria Comunale in Piazza Castello. Il costo è di 3 euro a persona. La città di Taranto, per opera dei Saraceni, fu distrutta totalmente nel 927, i quali la misero sott’assedio e la conquistarono. Con Niceforo Foca, nel 967, si ebbe la ricostruzione della città: in particolare il Borgo Antico, per una difesa da eventuali attacchi di invasori che avrebbero potuto superare la soglia del mare e attaccare il centro abitato, assume l’assetto di una vasta rete di stradine, vicoli e vicoletti.

Guardandola dall’alto infatti si possono ammirare tetti rosicchiati dal tempo, campanili antichissimi, strade con luminose piazzette. Ed ancora nella parte bassa slarghi, il borgo marinaro dove i pescatori scaricano il pesce pescato di prima mattina, come i prelibati molluschi e le cozze, portandolo poi al mercato lì vicino. Il borgo antico si divide infatti nella parte alta, dove vivevano i nobili con i loro Palazzi nobiliari e le Chiese lì presenti, e nella parte bassa, dove invece viveva la borghesia, come i molti pescatori con le loro case popolari.

Queste due zone si affacciano sul Mar Grande (la parte alta) e dirimpetto sul Mar Piccolo (la parte bassa).  12 e 20 Dicembre visite guidate al Borgo Umbertino di Taranto. Appuntamento alle ore 10,00 all’ingresso dell’ufficio turistico IAT presso la Galleria Comunale in Piazza Castello. Il costo è di 3 euro a persona.

Il Borgo Umbertino fu urbanizzato dalla città antica per secoli. Solo nel medioevo tornò ad essere zona rurale per poi, nel fine ‘800, diventare il fulcro dell’espansione. Il borgo sorse dove un tempo era la Neapolis (città nuova) magno greca e il Municipium romano che si organizzarono secondo assi ortogonali. Con la guerra greco gotica (IV sec. d.C. ) il borgo viene abbandonato, si ruralizza completamente e nuovi campi sono solo segnati da piccole cappelle con poveri segni di pietà che nascosero le bellezze antiche.

Intorno al XIV – XV sec. ci fu un interesse per questa landa: il monastero delle Clarisse (SS. Crocifisso), il lazzaretto – Carmine dove spuntano i perdoni nella Settimana Santa, il convento di S. Antonio e di S. Francesco e dal XVIII sec. il complesso di S. Pasquale. Quest’area orientale venne così tenuta fino al ‘700, quando Monsignor Giuseppe Capecelatro (Arcivescovo) eresse la sua villa in cui raccolse tutti i reperti antichi emersi dal suolo tarantino ad altre opere d’arte.

Dopo l’Unità finalmente, su un progetto dell’architetto tarantino Davide Conversano, la città vecchia si protese nel borgo attraverso il Ponte di Ferro e Girevole. A fine ‘800 nel borgo umbertino iniziano a sorgere edifici che ricordano l’edilizia rinascimentale, neoclassica e liberty, come si può notare in Via d’Aquino, Via di Palma, Corso Umberto, Via Pitagora.

Alcuni di questi palazzi al loro interno custodiscono dei veri e propri tesori, come la cappella gotica risalente alla fine del XIX sec. ed edificata su commissione di angelo Cecinato, realizzata da due maestri in uno stile neogotico ancora oggi ne si può ammirare i resti. 18 Dicembre visita guidata gratuita al Sacello presente all’interno dell’Ospedale Militare di Taranto.

Appuntamento alle ore 9,45 all’ingresso dell’Ospedale Militare in Via Pupino I. Giornata dedicata al percorso dell’antica via di S. Lucia, infatti l’ospedale militare è stato realizzato nella zona anticamente chiamata S. Lucia ed in epoca greca e poi romana sicuramente presente parte di una vasta necropoli che comprende al suo interno un suggestivo sacello che si visiterà. Tra l’altro si ritiene che nella zona fosse anche sito il teatro greco-romano di Taranto.

Il sacello è il più enigmatico dei monumenti presenti a Taranto e la sua struttura è databile in epoca tardorepubblicana e realizzata in opera incerta. All’interno si dispongono alcuni pilastri di cui solo uno ha una decorazione che rappresenta una fiaccola sacra, che ci suggerisce che il tempietto era dedicato ad una divinità dell’oltretomba. Altra testimonianza del passato che vedremo è rappresentata dai due grossi felini litici, uniche vestige superstiti della sontuosa villa dell’Arcivescovo Giuseppe Capecelatro.

La villa, edificata nel 1796, dominava la Baia di S. Lucia sul Mar Piccolo, ed essendo l’Arcivescovo un uomo di cultura vi raccolse all’interno una grande quantità di statue, mosaici e reperti archeologici, che portarono l’edificio ad avere un aspetto di Museo.

L’intera villa fu espropriata nel 1893 e abbattuta insieme all’antica chiesa di S. Lucia che sorgeva sulla spiaggia. I due grossi leoni sono stati salvati dalla distruzione e sono stati sistemati nei giardini dell’ospedale militare, dove si potranno ammirare, uno sostiene tra gli artigli lo stemma del Capecelatro, l’altro uno specchio epigrafico ovale con l’iscrizione in latino che destò molto scalpore nel XVIII sec. , la quale tradotta recita: “se qui Adamo peccasse di nuovo forse Iddio lo perdonerebbe”, riferendosi sicuramente alla bellezza della villa che ancora oggi è riscontrabile nei giardini dell’ospedale che visiteremo.

Per informazioni contattare il seguente numero telefonico: 389-9935679.

 

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