La Xylella non intacca la qualità dell’olio

La Xylella non intacca la qualità dell’olio

A far male al Salento è l’ignoranza

Ancora un invito a non acquistare l’olio della «terra della Xylella». Questa volta ad offendere il Salento è un oleificio di Ginosa, nel tarantino, che ha diffuso uno spot pubblicitario per promuovere i suoi prodotti ‘sani’.

Dal Salento. Quando la xylella fastidiosa è diventata un ‘caso nazionale’ in tanti hanno iniziato a chiedersi quali sarebbero state le ripercussioni che la diffusione del batterio killer avrebbe avuto sull’immagine di una terra che ha costruito sugli ulivi il suo patrimonio.

Il danno materiale che il patogeno da quarantena aveva provocato nel suo passaggio erano visibili a tutti: bastava fermarsi a guardare i rami secchi, le foglie accartocciate, le chiome giallastre di questi monumenti naturali, alcuni addirittura secolari per capire di essere di fronte ad una vera e propria peste. Bastava ascoltare il racconto drammatico dei contadini messi in ginocchio, per rendersi conto che la lotta alla Xylella sarebbe stata più dura del previsto.

Già perché ancora oggi, nonostante i fiumi di parole spesi, l’unica soluzione che è stata adottata è quella dell’abbattimento delle piante infette per creare una zona cuscinetto ed impedire che l’emergenza si propaghi oltre i confini salentini, che salga fino a minacciare pericolosamente Bari danneggiando, più di quanto non è stato fatto, l’olivicoltura pugliese.

Una soluzione dolorosa per i proprietari delle campagne finite nella ‘zona rossa’.

Ancor più male, però, fa l’ignoranza. Già in passato qualche ‘bontempone’ ha pensato di trarre qualche vantaggio dal dramma vissuto dagli agricoltori salentini, combattendo una guerra sull’olio.

Della serie ‘mors tua, vita mea’ questa volta, come scoperto da un’emittente televisiva locale, è un oleificio di Ginosa a tirare l’acqua al suo mulino.

«Il Salento ora ha la Xylella –  recita lo spot con tanto di immagini di piante secolari e contadini al lavoro – Le Gravine hanno gli ulivi sani, il nostro olio è sano. Noi non siamo il Salento». Il messaggio pubblicitario, diffuso su alcune emittenti, ha suscitato lo sdegno e la rabbia di tutti coloro che hanno tentato con forza di salvare gli ulivi da qualunque ‘attacco’.  

Sdegno dimostrato anche dal governatore pugliese Michele Emiliano «La Regione Puglia chiederà risarcimenti milionari a chiunque manderà in onda lo spot e all’azienda che lo ha commissionato, se non sarà seguito immediatamente da altro messaggio pubblicitario nel quale con la stessa rilevanza ci si scusa delle menzogne propalate».

Era già successo. E noi di Leccenews24 lo abbiamo ripetuto allora e lo ripeteremo adesso: la presenza della xylella non inficia la qualità dell’olio. E visto che l’unico modo per provarlo è quello di assaggiarlo, vi consigliamo di comprare l’oro giallo salentino. 

FONTE

leccenews24.it

 

viv@voce

Lascia un commento