TORRICELLA. Saib ha un tetto, dopo aver dormito nell’area antistante il Comune

Grazie al buon cuore di un gruppo ristretto di cittadini, finalmente SAIB ha un tetto dove potersi riparare e un letto per riposarsi

Nei mesi scorsi, a seguito di mie segnalazioni, Nando Perrone  e Fulvio Colucci, giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, avevano portato alla ribalta della cronaca e dell’opinione pubblica, la vicenda di quest’uomo di 47 anni di nazionalità tunisina, residente da circa 14 anni nel Comune di Torricella.

Affetto da una grave patologia ad una gamba, che non gli permetteva più di continuare a lavorare nei campi nella raccolta dei meloni, (in passato era stato impegnato in diversi altri lavori ivi compreso quello svolto in una cooperativa di pulizie), e non avendo alcun’altra forma di sostentamento,non era stato più in grado di rispettare i pagamenti mensili per il fitto di casa tanto che il proprietario aveva deciso di sfrattarlo.

Dopo essere stato sfrattato, aveva provato più volte a bussare  alla porta della “casa comunale” chiedendo aiuto al sindaco  avv. Emidio De Pascale, all’assessore ai servizi sociali Angelo Caputo Santo, e al dirigente dei Servizi Sociali, stanco di ricevere sempre “vaghe promesse”, decideva di “trasferirsi” sul tetto di un edificio sprovvisto di copertura, di proprietà comunale, a pochi passi dal Municipio, dove é rimasto per 3 mesi giorno e notte dormendo all’addiaccio sotto la pioggia e i raggi del sole.

Ora finalmente, un gruppo ristretto di cittadini toricellesi di buon cuore, si è fatto carico di pagare il fitto di una abitazione posta alla periferia del centro abitato stipulando un contratto (si dice) in “comodato d’uso” a tempo determinato (durata di 5 mesi).

Questa vicenda sta a dimostrare che … dove non arrivano i politici (e in questo caso gli amministratori del Comune di Torricella), ci arrivano  le persone di buon cuore!

Un plauso a questo “gruppo” di persone caritatevoli … e tanti auguri a Saib che ora ha un tetto per riposarsi e un letto sul quale poter dormire!

Mimmo CARRIERI

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