SAVA. Ma l’Acquedotto Pugliese (AQP) ha la sovranità territoriale sul nostro paese?

SAVA. Ma l’Acquedotto Pugliese (AQP) ha la sovranità territoriale sul nostro paese?

Allacciamenti idrici fatti con il lanternino e ripristino stradale emozionante. E nessuno controlla. Nessuno!

Le formalità per ottenere l’allacciamento idrico all’acqua potabile, per chi non ce l’ha: classica domandina da fare al nostro Comune e pagamento di una provvisionale, contestualmente, di 50 euro. E nella formalità cosa c’è scritto? Questo: “Entro tre mesi verrà effettuato l’allacciamento alla rete pubblica”.

Passano tre mesi, passano anche sei mesi e la fornitura si allontana. Inesorabilmente. L’utente si arma di coraggio e chiede al nostro Ente comunale lumi su questo ritardo. Risposta: “E’ colpa dell’AQP. Il nostro Comune non centra nulla!” Con questa affermazione il nostro assessore ai Lavori Pubblici, dott. Pasquale Calasso, ha liquidato subito chi accusava i tempi lunghi dell’importante servizio.

Ma il contraente non è tanto fesso, come crede chi amministra questo nostro paese, e armato di coraggio (e pazienza su tutto) si reca agli uffici dell’AQP situati nella vicina Manduria. Risposta alla richiesta di chiarimenti: “E’ colpa del Comune di Sava questo ritardo. E’ il vostro Comune che deve darci la disponibilità ad operare sul vostro territorio”.

Per non essere laconici, o ripetitivi, passano anche due o tre anni. E andiamo ai passati ultimissimi mesi: ecco la grazia. Allacciamento pronto, con il pagamento contrattuale di una cifra che va dai mille euro a salire. Questa differenza, secondo l’AQP, è dovuta dalla distanza del tronco principale idrico all’utenza.  Si fa la traccia, ecco l’acqua potabile nell’abitazione e viene chiusa, in fretta e furia, lo scavo sulla strada in attesa di un manto bituminoso che si uniformi a quello esistente. Il manto bituminoso tarda, spesso e  volentieri a venire, e quelle volte che viene fatto è uno strazio.

Il cedimento della chiusura è ben noto nella foto sopra. Ma ai giorni nostri abbiamo questo: solo uno strato di detrito che attende la finitura di catrame. Dalle foto messe in questo articolo si evince una cosa: sono passate diverse settimane, in alcuni casi anche mesi, e le tracce fatte dall’AQP hanno solo il detrito, in attesa dell’agognato manto bituminoso. Senza scordare, importantissimo anche questo, che le abbondanti piogge dei giorni appena passati hanno quasi svuotato il riempimento del materiale calcareo.

Il giro fatto stamane, alle 6.30 e nell’arco di mezzora, il nostro giornale ne ha individuate ben sette di questi allacciamenti che aspettano il bitume.

Forse chi amministra questo paese anziché contare il numero dei visitatori reali di “Calici di stelle 2015”, e moltiplicarli per due, farebbe bene a farsi un giro nel paese. Questo sì che sarebbe un buon rilevatore. Di sicuro, così facendo non sbaglierebbe.

Anzi, potremmo aiutarlo noi in questo tour …

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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