SAVA. Dalle stelle (di Calici) alle stalle. Un paese allagato e le colpe di un amministrazione assente

SAVA. Dalle stelle (di Calici) alle stalle. Un paese allagato e le colpe di un amministrazione assente

Quando i lavori pubblici non vengono controllati bene, o non vengono controllati affatto. Ecco cosa succede!

Manco il tempo di fregiarsi le mani, per la buona riuscita della manifestazione dedita al vino, ed ecco pronta la batosta. Inesorabile, che aspettava al guado l’amministrazione IAIA. Una pioggia incessante di oltre mezzora ha messo a dura prova i lavori dei tratti di fogna bianca appena ultimati. Strade allagate. Cantine sommerse di acqua piovana.

Con un appalto di circa un milione di euro sono stati creati lungo la zona nuova del paese (Via Marche, Via Manin, Via Salvemini, ecc.) canalizzazioni che, nelle intenzioni primitive e progettuali, avrebbero dovuto risolvere una volta per tutte la drammatica questione degli allegamenti in questa parte del paese. Ma chè! Nulla di tutto ciò. Le foto la dicono tutta. Ma davvero. La dicono tutta. Il denaro pubblico è diventato non più pubblico ma ben sì privato. E’ come se il contribuente savese non avesse più voce in capitolo per chiedere dei lavori fatti a giusta regola. Al savese è dato solo una cosa: pagare! Tributi che lo aspettano dietro la porta.

E fa rabbia vedere come viene sperequato il denaro pubblico nel verificare la mancata riuscita dei lavori. Per ora di questi nuovi tratti di fogna bianca.

Ma andiamo a Via Del prete: allagatissima. Anche qui le cantine hanno “bevuto”. Anche qui, abbiamo notato durante la pioggia incessante, che non vi era un griglia di raccolta dell’acqua piovana che funzionava a dovere.

Ed è logico che, quando una griglia non “beve”, l’acqua scende a valle e ingrossa un fiume in piena diretto verso Piazza San Giovanni. Uno spettacolo degno di un amministrazione che non esiste e che è dedita solo a incassare gli stipendi del sindaco e degli assessori. Contributi previdenziali compresi!

Calcoliamo che ai giorni nostri, il costo dei nostri “gladiatori” è stato di circa 400 mila euro.

Senza scordare che si aprirà una nuova voragine di contenziosi da parte dei savesi, contro il nostro Comune, che hanno visto danneggiate le loro abitazioni, cantine comprese, da questa pioggia.

Chi pagherà questo danni?

Giovanni Caforio

viv@voce

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