Salmonelle nel prosciutto di Bayonne Aoste

Lo segnala l’Ufficio federale della sicurezza alimentare svizzero che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha lanciato un’allerta alimentare. Nelle vaschette di prosciutto di Bayonne Aoste vendute presso Migros Vaud, LeShop e Aligro prima del consumo sono state trovate tracce di salmonella.

I lotti in commercio avente n°2695313; data minima di conservabilità: 18/08/2015 (confezioni da 320g) – Lotto: 2650087; data minima di conservabilità: 23/07/2015 (confezioni da 320g)- Lotto: 2650149; data minima di conservabilità: 08/07/2015 (confezioni da 120g) possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti  sugli scaffali, non potendo essere esclusi rischi per la salute.

I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo,  questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si  sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato i formaggi dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.

La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon.

La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.

Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica.

Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di  tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua).

I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. Le salmonelle possono causare rapidamente (6-72 ore dopo il consumo) malattie gastro-intestinali accompagnate da febbre, vomito, diarrea e dolori al ventre. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dall’USAV, consiglia alle persone che hanno consumato il prosciutto di consultare il medico di famiglia qualora si presentassero questi sintomi.

Invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto di prosciutto interessato invitando chi lo avesse già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

La nostra associazione, quindi, dato anche il risalto che ha avuto questa notizia al di là delle Alpi, ritiene utile informare anche i nostri connazionali che si trovano all’estero e che non potrebbero essere messi a conoscenza in virtù della circostanza che l’allerta è indicata in lingua tedesca. L’altra cosa da ribadire è che il prosciutto non coinvolto si può mangiare con serenità.

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